Esposti i Vangeli con miniature natalizie, la poesia da cui fu tratta “Tu scendi dalle stelle”e un inedito opuscolo sulle feste, firmato da Giuseppe Pitrè (sotto pseudonimo), dove si parla per la prima volta dell’albero di Natale, “tradizione venuta dal nord”
“A mia figlia Rosina, perché mi voglia bene”. Firmato: G. Pitrè.
E’ questa la dedica che appare su un raro opuscolo ottocentesco (la data impressa è 1893, pubblicato in sole 50 copie per i Tipi del Giornale di Sicilia) firmato da tal Hernandez De Moreno, che gli studiosi indicano come uno pseudonimo scelto proprio dell’etnologo e medico palermitano, apparso sul Giornale di Sicilia, per “non far identificare il Pitrè medico con il Pitrè folklorista», visto che il mondo accademico guarda con diffidenza a folklore e antropologia, non considerate discipline scientifiche.
L’opuscolo “La festa del Natale in Sicilia. Impressioni dal vero” è uno dei tanti cuori della mostra “Pagine di Natale” che si inaugura domani (domenica 11 dicembre) alle 17 alla settecentesca Biblioteca Lucchesiana di Agrigento, parte di un progetto di valorizzazione più ampio ideato e realizzato da CoopCulture per il Parco archeologico e paesaggistico Valle dei Templi. Nelle scorse settimane le visite guidate hanno fatto conoscere la straordinaria biblioteca storica a cittadini e turisti, che da domani potranno anche visitare la mostra, parte del progetto curato da Francesco Conti di CoopCulture.
L’opuscolo del Pitrè è un bellissimo affresco delle tradizioni del Natale in Sicilia: dalle novene con i cantastorie orbi (che ricevevano in cambio un pezzo di carbone con cui “segnavano” la casa dove in seguito sarebbero tornati a riscuotere un obolo), alle tavole imbandite secondo il ceto sociale, ai dolci tradizionali, alla tombola (arrivata solo a metà ‘700), ai dadi e alle carte, alle formule contro il malocchio o per guarire i malati da recitare a mezzanotte. Per la prima volta si accenna all’albero di Natale “tradizione che viene dal Nord, dalla Germania o dalla Norvegia” scrive il Pitré che riporta anche l’abitudine molto più radicata (e la descrizione) di allestire il presepe. La dedica firmata sul frontespizio è alla seconda figlia di Giuseppe Pitré, la piccola Rosina, nata nel 1885 e scomparsa sotto le macerie del terremoto di Messina nel 1908.
In esposizione molti volumi seicenteschi e settecenteschi di grande pregio, dedicati al Natale; nelle teche, ecco i Vangeli con le miniature natalizie; poi “La vita di San Francesco”, il santo poverello che ideò il primo presepe a Greccio; i volumi di Sant’Alfonso Maria de ‘Liguori con la sua poesia natalizia Tu scendi dalle stelle, da cui nacque poi il famoso canto di natale (riportato anche nell’opuscolo del Pitrè).
La mostra sarà visitabile fino al 3 gennaio. Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, mercoledì anche 15.30-17.30. Nelle tre domeniche di dicembre – 11, 17 e 27 – sono previste visite guidate. Ingresso gratuito.
Un gioiello nascosto, inestimabile: la Biblioteca Lucchesiana di Agrigento è veramente un luogo che pare piombare da un tempo altro, dove è facile perdersi tra incunaboli e manoscritti, codici miniati, antiche pergamene e cinquecentine, preziosi capolavori del tutto inattesi. Fu creata nel 1765 dal vescovo Andrea Lucchesi Palli (1692-1768), membro della famiglia principesca: alla sua morte il prelato donò la sua straordinaria biblioteca – oltre 80 mila volumi – alla città, ma non venne messa in risalto, anzi. Soltanto nel 1977 fu avviata una poderosa opera di restauro che ha portato alla Lucchesiana attuale, conosciuta dagli appassionati come una delle eccellenze librarie italiane. Da amare, proteggere, valorizzare.
Info e prenotazioni visite: www.parcovalledeitempli.it e www.coopculture.it.