Badia Grande: “Un Faro Rosso per Marisa e tutte le vittime del femminicidio”, il Sai di Salemi e Vita contro la violenza sulle donne

Badia Grande: “Un Faro Rosso per Marisa e tutte le vittime del femminicidio”, il Sai di Salemi e Vita contro la violenza sulle donne

Progetto di sensibilizzazione contro la violenza di genere, ricordando Marisa Leo e tutte le vittime di femminicidio, della Cooperativa Badia Grande e di 44 migranti dei centri SAI di Salemi e Vita

La Cooperativa Sociale Badia Grande ha promosso un’importante iniziativa di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne nei centri di accoglienza di Salemi e Vita. “Un faro rosso per Marisa e tutte le vittime del femminicidio” è il progetto del SAI MARSALA, coordinato da Lorena Tortorici, che ha coinvolto in un percorso di consapevolezza sui diritti umani e il rispetto di genere i 44 beneficiari tra i 19 e i 25 anni, di origine tunisina, guineana, gambiana e bengalsese. L’iniziativa, che si inserisce nelle celebrazioni della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha visto la partecipazione attiva dell’équipe multidisciplinare del SAI Salemi Vita, nonché la presenza di Gaspare Gucciardi (Vice Sindaco Vita), Diego Genua (Presidente del Consiglio Comunale di Vita) e Maria Scavuzzo Presidente della Pro Loco Vitese. Valentina Villabuona, responsabile delle strutture locali del Sai, ha creato un ambiente di dialogo e confronto costruttivo, riuscendo a coinvolgere i migranti, nonostante le barriere linguistiche e culturali, in un percorso di comprensione e sensibilizzazione sulla violenza di genere. Il successo dell’iniziativa “Un faro rosso per Marisa e tutte le vittime del femminicidio” è stato possibile grazie al lavoro di squadra dell’équipe multidisciplinare della Cooperativa Sociale Badia Grande, composta dalle mediatrici culturali Habiba Ben China Ep Lamine e Mariella Marino, dalla psicologa Daniela Saladino e dall’operatore all’accoglienza Antonio Gerbino.

Il programma si è articolato in tre fasi distinte e complementari. La prima ha previsto un momento formativo dedicato alla comprensione del significato della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’ONU nel 1999. Durante questi incontri, i mediatori culturali e gli operatori hanno stimolato discussioni approfondite sul tema del rispetto e della dignità della persona, creando un ponte tra culture diverse. Nella seconda fase, i partecipanti hanno visitato le panchine rosse installate nei centri storici di Salemi e Vita. Questi simboli della lotta contro il femminicidio sono diventati luoghi di riflessione e condivisione. I beneficiari hanno manifestato il loro impegno attraverso gesti simbolici significativi: un segno rosso dipinto sotto l’occhio e la scritta “NO” sul palmo della mano con un rossetto, segni di una chiara opposizione a ogni forma di violenza. Il momento culminante dell’iniziativa è stato raggiunto nella serata di sabato 23, quando i centri di accoglienza di via Sturzo a Salemi e di via Valle del Belice a Vita sono stati illuminati da fari rossi per sensibilizzare la cittadinanza contro la violenza sulle donne. I centri sono rimangono illuminati fino al 25 novembre. Questo gesto simbolico ha voluto ricordare in particolare Marisa Leo, giovane donna del vino di Salemi tragicamente uccisa dal suo ex compagno, e con lei tutte le vittime di femminicidio. L’illuminazione esterna col faretto rosso delle strutture di accoglienza di Badia Grande di Salemi e Vita ha creato un momento di forte impatto emotivo, sottolineando l’importanza della memoria e dell’impegno collettivo contro la violenza di genere.

Il progetto “Un faro rosso per Marisa e tutte le vittime del femminicidio” si inserisce in un più ampio programma di integrazione sociale della Cooperativa Badia Grande, che considera l’educazione al rispetto e la sensibilizzazione culturale strumenti fondamentali per costruire una società più equa e sicura. L’iniziativa ha dimostrato come i centri di accoglienza possano diventare luoghi di formazione attiva alla cittadinanza, dove il dialogo interculturale si intreccia con temi fondamentali come i diritti umani e l’uguaglianza di genere. Dai luoghi dell’accoglienza possono nascere iniziative significative che contribuiscono alla crescita culturale dell’intera comunità, promuovendo valori fondamentali di rispetto e dignità umana.