Torna alla luce un magnifico affresco celato nella cripta della chiesa della Madonna dei Miracoli meglio conosciuta come Chiesa di San Antonino a Marsala.
L’affresco,di probabile datazione cinquecentesca, era celato sotto un cumulo di detriti lasciati all’interno della cripta per ostruirne il passaggio.
L’Opera è stata scoperta a seguito di un sopralluogo per constatare la solidità e sicurezza della cripta sottostante la Chiesa.Coordinati da Don Filippo Romano rettore della chiesa,alla presenza dell’Architetto della Curia Vito Palmeri e dell’Ex Vicario del Vescovo Don Vincenzo Greco,Antonino Ampola ricercatore storico e gli speleologi del Gruppo Speleo Lilybeo Sotterranea(Piero Gallo,Davide Giasone,Nicolò Marino,Fabio Pipitone) hanno riportato alla luce la pittura murale.
La chiesa,da diversi anni, è oggetto di studio non solo per l’importanza del luogo ma anche per il legame avuto con alcune nobili famiglie marsalesi. Fu infatti la chiesa di riferimento della famiglia Damiani di Marsala,nella quale furono sepolti i genitori e il fratello dell’illustre concittadino Abele(successivamente traslati all’interno della Piramide cimiteriale).Oltre ai Damiani anche i componenti di altre nobili famiglie come i Grignano e i D’anna ebbero sepoltura all’interno della stessa.
Dopo la scoperta dell’affresco si è data segnalazione alla sovrintendenza ai beni culturali i quali prenderanno tutte le misure del caso per la conservazione di quello che è non solo un dovere etico-morale e religioso verso coloro che hanno trovato ultima dimora nella chiesa di San Antonino, ma un bene artistico e culturale per tutta la cittadinanza.
Molto è stato fatto al momento, ma siamo convinti che molto altro è ancora celato sotto il pavimento della chiesa. Ci si augura che chi di competenza esamini con molta attenzione l’importanza dei nuovi ritrovamenti; inoltre, la presenza di una ulteriore scala che porta nei sotterranei e non ancora totalmente esaminata, ci porterà, probabilmente, alla scoperta di nuovi cunicoli sotterranei di Marsala Antica e alla riscoperta di ulteriori ossari dei sepolti.
(Antonino Ampola – Piero Gallo)