Segesta rinasce. Avviata una catena di solidarietà per far risorgere l’intera macchia mediterranea bruciata dall’incendio. I cartelli segnaletici di CoopCulture, le panchine del Ceto dei Cavallari, le piante di Vaia. Domenica – prima del mese a ingresso gratuito – anche la piantumazione di 150 roverelle offerte dai club service.
Segesta rinasce. Dopo il devastante incendio che a fine luglio ha distrutto il verde del parco archeologico lasciando miracolosamente intatti i monumenti, sono molte le associazioni e istituzioni scese in campo per aiutare Segesta. Che per la prima domenica del mese a ingresso gratuito (domani, 3 dicembre) ha pronto un ampio programma di manifestazione e il debutto del neonato Mercato degli Elymi.
La prima a sposare il progetto di rinascita del Parco è proprio CoopCulture, concessionario dei servizi di accoglienza e valorizzazione in sinergia con MondoMostre: le fiamme hanno ridotto in cenere tutti i cartelli segnaletici degli spazi e gli steccati in legno che delimitavano la strada. CoopCulture ha provveduto a reintegrarli completamente, in tutto il Parco; ed è in corso anche la sostituzione delle strutture in legno e ferro a supporto dei pannelli descrittivi del parco; delle nuove panchine che sostituiscono quelle bruciate, si sta invece occupando lo storico Ceto dei Cavallari. E un filo unisce Segesta alle Dolomiti: Il parco archeologico è fra i protagonisti del Green Friday promosso dalla startup VAIA, che crea oggetti di design recuperando materie prime preziose come il legno degli alberi spezzati nel 2018 durante una devastante tempesta sulle Dolomiti. Parte dei fondi raccolti e reinvestiti da Vaia andranno al rimboschimento di Segesta.
E si sono dati da fare anche il Rotaract Club di Trapani, il Rotaract Club di Alcamo e l’Interact Club Trapani che hanno donato al Parco di Segesta centocinquanta Roverelle (la specie di querce diffuse nel Mediterraneo) che saranno piantumate proprio domani dalle 10: un aiuto per reintegrare lo straordinario impianto boschivo di Segesta ferito profondamente dall’incendio.
Sempre domenica, alle 10.30 i bambini potranno partecipare ad un divertente laboratorio – L’archeonatale: l’albero dell’archeologo – per creare gli addobbi natalizi ispirati al tempio di Segesta.
Dalle 9 si aprirà anche il primo Mercato degli Elymi: il Parco ha voluto creare uno spazio dedicato alla promozione dei prodotti enogastronomici del territorio (tra gli altri prodotti, vino, carne, miele, formaggi, pasta, frutta e verdura) che era appunto degli antichi Elymi. E’ stato così aperto un bando pubblico per assegnare dieci postazioni delle aziende agroalimentari: ne sono giunte tredici – nove di Calatafimi Segesta – che parteciperanno alla prima giornata: Angimbè, apicoltura Marino (Salemi), azienda agricola La Buona Carne, Biovanella S.S., Don Nicola, EMAG, Spatafora formaggi, Fantasie di grano, Kaggera, MD (Alcamo), Patrizia Milana e Antonio Senia.
In questa grande “chiamata alle armi” di supporto a Segesta rientra una nuova manifestazione lunedì, legata alla mostra “Elyma” di Gandolfo Gabriele David, curata da Lori Adragna e dal direttore del Parco, Luigi Biondo. A conferma della biodiversità dei grani antichi e la mancanza di piante infestanti, sono state coinvolte le scuole e lunedì i ragazzi parteciperanno alla semina di grano Russello offerto dal Consorzio Ballatore: si tratta di un grano di colore rosso che entrerà in sinergia con l’installazione all’interno del tempio.
Segesta sta quindi pian piano tornando alla normalità, e si muovono anche le altre realtà che fanno parte del Parco archeologico: come Custonaci che proprio in queste ore ha appreso che la Regione Siciliana è stato completato il piano di interventi per raggiungere i requisiti di sicurezza che impedivano la visita e la fruizione delle grotte Mangiapane. Non soltanto sarà visitabile l’intero complesso, ma ritornerà anche il famoso e tradizionale presepe vivente, uno degli eventi natalizi più visitati dell’intera Sicilia.