E’ possibile riassumere in una sintesi perfetta una stagione della storia e della vita? E farlo in due indimenticabili serate di un ottobre ancora estivo, in una sala gremita, davanti ad un pubblico entusiasta arrivato da ogni parte della città in uno dei quartieri più romani di Roma e più belli del mondo?
Si è tenuto per Andrea Pappalardo e per l’Associazione che porta il suo nome, sabato 14 e domenica 15 ottobre, al Teatro della Garbatella, lo spettacolo “Di Canzoni e di Baci” diretto da Nicola Guerzoni. Una storia semplice e universale di musica e amore ambientata negli Anni Ottanta di Reagan e Gorbaciov, ma anche
gli stessi delle musicassette e dei dischi in vinile, di Nada e di Raf, di Lucio Battisti e Francesco De Gregori, di Claudio Baglioni, Eduardo De Crescenzo e dei moltissimi altri poeti nazionalpopolari che hanno scritto, con le loro note, la colonna sonora di milioni di Italiani, ritmandone la vita e i sentimenti. Sabato e domenica
ad accogliere il pubblico all’ingresso del bellissimo teatro di Piazza Giovanni da Triora, c’era Marialucia Formicola, Presidente dell’Associazione “Il Cuore di Andrea”. A salutare i presenti dal palco, prima dell’inizio dello spettacolo, il Vicepresidente Francesco Pappalardo: “E’ bello vedervi qui in tanti. – ha esordito – Lo
eravate anche ieri. Benvenuti. Vedo stasera molti amici, ma anche diverse persone che non ci conoscono e a loro voglio spiegare perché siamo qui oggi”.
Francesco Pappalardo ha ricordato la storia e le attività dell’Associazione nata nel 2018 e dedicata ad Andrea Pappalardo (1989-2017), giovane studente romano scomparso prematuramente a causa di una rara patologia cardiaca. “Il Cuore di Andrea” – ha spiegato Francesco Pappalardo – si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della ricerca nel campo delle malattie genetiche del cuore, in modo particolare
quelle aritmogene ereditarie. L’Associazione promuove da anni nelle scuole la cultura della defibrillazione precoce, finanzia borse di studio per la ricerca, favorisce la conoscenza delle cardiopatie, effettua campagne di prevenzione con screening diagnostici e si propone di creare una rete di associazioni che condividono gli
stessi fini. Ma ad Andrea Pappalardo è dedicato anche un Premio Letterario promosso dall’Università Europea di Roma, nato per valorizzare il talento narrativo e ispirato alla stessa passione che portò il giovane studente romano a scrivere diversi racconti che la famiglia sta progressivamente pubblicando. Come quelli
raccolti nel volume “Bianche sponde… sotto una lesta aurora” (D’Ettoris Editori 2018), presentato a Marsala nel dicembre dello scorso anno nell’ambito di un’iniziativa promossa dalla Direttrice del Vomere Rosa Rubino “In seguito a quell’evento – ha ricordato – nella nostra città si è levata una straordinaria onda emotiva che portato all’acquisto di ben 12 nuovi defibrillatori. Questo dimostra quanto l’Associazione riesca a farsi protagonista e promotrice di una cultura della solidarietà che rende diversa l’esistenza di ciascuno di noi, perché ci ricorda la priorità della vita come bene comune e l’importanza del contributo di tutti. La cura
dell’altro non è un’astrazione – ha aggiunto la Direttrice del Vomere – ma ci obbliga al fare. Solo così riusciremo a trasformare una realtà troppo spesso improntata all’individualismo e all’indifferenza”.
Ad entusiasmare il pubblico, sabato e domenica, è stato il bellissimo testo scritto da Nicola Guerzoni, presente sul palco come voce narrante insieme a Leonarda Borghini, per raccontare l’esordio difficile e l’educazione sentimentale di Dario e Gabbo, due ragazzi della periferia metropolitana che, a metà degli Anni
Ottanta, decidono di formare un duo musicale, i Twins, fino all’incontro fatale con l’affascinante e lunatica Sara, la vocalist che romperà tutti gli equilibri, disorientando le menti dei due amici e devastandone i cuori. Il tutto narrato con le immagini e i fumetti di uno splendido fotoromanzo accompagnato dalla musica
impareggiabile dei ruggenti Anni Ottanta magnificamente eseguita, dal vivo, dal Coro “Prendi Nota”: Gianni Lai (chitarra), Vincenzo Alonge (tastiere), Giorgia Di Nepi (basso), Gaspare Franzò (batteria) e Cristina Ciccioriccio (voce). Sullo sfondo la grande storia che passa e attraversa in sordina le vite di tutti: dalla stretta
di mano fra Reagan e Gorbaciov al summit di Ginevra del 1985, al Nobel di Rita Levi Montalcini, senza dimenticare il crollo di Wall Street del 1987.
E alla fine dello spettacolo arriva, dagli applausi scroscianti, la risposta del pubblico: sì, è possibile, grazie alla maestria di un grande regista teatrale e alla bravura della sua compagnia, riassumere in una sintesi perfetta una stagione della storia e una delle pagine più recenti della biografia della nazione. Ma è ancora più bello farlo tutti insieme al Teatro Garbatella perché più forte delle note intramontabili di Tina Turner che chiudono il sipario c’è solo la voce di Andrea che continua a parlarci, indicandoci con il suo sorriso qual è la direzione del bene e il senso profondo della vita.
Andrea Pappalardo (1989-2017), giovane studente scomparso prematuramente a causa di una rara patologia cardiaca, è nato e vissuto a Roma, dove ha conseguito la Laurea triennale in Scienze
Storiche presso l’Università Europea e quella magistrale presso l’Università “La Sapienza”.
Molteplici e vari i suoi interessi che spaziavano dalla letteratura e dalla scrittura al cinema e all’ arte, dai viaggi allo sport. Profonda la sua sensibilità che lo portava ad una continua dedizione alla
famiglia ma anche ad un’intensa attività di volontariato.
Ad Andrea Pappalardo è intitolato un Premio Letterario promosso dall’Università Europea di Roma, giunto alla IV Edizione e nato per valorizzare il talento narrativo e creativo dei giovani.
Federica Sbrana