Una folla incontenibile dentro e fuori la Chiesa Madre di Salemi ai funerali di Marisa Leo la 39enne uccisa il 6 settembre dal suo ex compagno Angelo Reina 42 anni, imprenditore, che subito dopo si è suicidato. Un omicio suicidio che ha sconvolto l’opinione pubblica.Il feretro coperto di fiori bianchi, scortato dai vigili urbani è arrivato alle 15,30 in chiesa in pieno centro storico della citta natale della giovane vittima di femminicidio che lascia una bimba di appena 4 anni, il suo amore più grande, nata dalla relazione con il suo ex compagno che l’ha uccisa a colpi di carabina all’altezza dell’utero. Un omicidio premeditato, un piano di morte studiato. Coraggiosa, indipendente, mamma meravigliosa, innamorata della vita, Marisa era attiva contro la violenza di genere, aveva denunciato due volte per stalking l’ex compagno. Denuncia che aveva ritirata nel 2021.
La chiesa è gremita: nelle prime file i familiari, i dipendenti della cantina Colomba Bianca dove lavorava con grande passione e professionalità come responsabile marketing e comunicazione.
Momenti strazianti per i familiari ma anche per chi non l’ha conosciuta. Era una donna molto amata dagli amici. La chiesa è così affollata che è stato necessario installare un maxi schermo per seguire i funerali grazie alla Cantina Colomba
Bianca. In chiesa era presente anche l’assessore regionale Nuccia Albano. A Salemi il sindaco Domenico Venuti ha proclamato il lutto cittadino. Anche a Marsala lutto cittadino proclamato dal sindaco Grillo.
Parole profonde,che toccano il cuore, parole nobili quelle pronunciate dal Vescovo di Mazara del Vallo, Angelo Giurdanella che ha celebrato la funzione religiosa.
“Ci ritroviamo qui, oggi, smarriti e sgomenti. – ha detto il vescovo.- La morte di Marisa ci ha fortemente scosso ed è calata la notte nel nostro cuore. Permettetemi di dirvi con tutta sincerità e delicatezza che il momento richiede: io non ho parole mie che siano all’altezza di tanto dolore. Mi trovo qui, come voi, per condividere lo strazio di una situazione che ci supera da tutte le parti e ci fa piangere lacrime amare, resa ancora più cruda e più triste se guardiamo negli occhi della piccola Alice privata dai legami fondamentali della vita.”
Poi ha aggiunto: “Se oggi siamo tutti qui e in tanti è perché crediamo che il tempo dell’amore è più lungo del tempo della vita. La parola fatta carne che illumina ogni uomo che viene nel mondo ci dice che noi siamo fatti così: nasciamo con una prepotente fame di immortalità, entriamo nella vita con una insaziabile sete di bene e veniamo aggrediti dagli insulti indecenti del male. Più andiamo avanti negli anni e più ci morde la penosa sensazione di non bastare a noi stessi. Da soli siamo incompleti. Bramiamo sempre più vita e sperimentiamo la morte. Eppure noi amiamo e desideriamo essere amati. Noi, come Marisa, nutriamo un sogno struggente di felicità, un bisogno bruciante di un oltre e di un Altro, la necessità di un amore libero, vero, profondo”.
“Sì, oggi Marisa ci dice che la sua e la nostra notte splenderà. Lei ha amato la vita, senza trattenerla ma condividendola sempre con creatività e coraggio, facendo squadra, mai da sola. Per Marisa, a finire, è stato solo il primo tempo. Un tempo breve, certo, troppo breve. Ma Dio ha voluto che cominciasse subito il secondo tempo, quello che non finirà mai. Continua a vegliare sulla sua piccola Alice, sui genitori e amici perché lei non è assente ma vive: è solo invisibile. Marisa con la sua carica, di bene, di intelligenza, di amore ci insegna ad avere più paura di una vita sprecata e sbagliata che di una vita bella e buona anche se accorciata tristemente da una morte ingiusta. Ci ricorda che dobbiamo avere più paura di una vita incolore, inodore e insapore che di una vita breve ma piena di bene, aperta alla luce e alla gioia sempre condivisa. La notte splenderà. E noi tutti formeremo una grande comunità, come questa di oggi, perché oggi viviamo un dolore grande ma con un più grande e incontenibile desiderio di amore affinché fatti come questi non accadano anche grazie al nostro impegno. La notte splenderà, cara Marisa, lanciaci un raggio di luce che ci guiderà fino a quando non arriveremo anche noi lassù, quando anche per noi la notte splenderà. E non ci sarà più notte, né lutto, né dolore e né pianto”.
Un lungo applauso all’uscita del feretro dalla chiesa. Lacrime e profonda tristezza. Non vedremo più quel sorriso luminoso di Marisa Leo, quel sorriso che racchiudeva generosità, gentilezza, amore per la vita. Tutti avvertiamo un senso di impotenza per questa tragedia che purtroppo sta diventando un’ epidemia, una lista che si allunga e non ha una fine. Di vittime se ne contano una ogni tre giorni, mentre l’elenco diventa di giorno in giorno più lungo. Bisogna intervenire su più fronti, e bisogna farlo in fretta. Un grande impegno che riguarda tutti. Nessuno escluso.
“Dimenticare le vittime di femminicidio significa ucciderle due volte. E’ per questo che il ricordo di Marisa sarà sempre luce” sono le parole di Mauro Leo, fratello di Marisa.
Rosa Rubino