«Il ricordo della strage di via D’Amelio è doveroso e ci sprona a proseguire in quel percorso di ricerca della verità che, dopo 31 anni, deve portarci finalmente a fare piena luce su una delle pagine più drammatiche della nostra storia repubblicana. Ottenere la verità significa rendere giustizia ai familiari del giudice Borsellino e a quelli degli agenti della sua scorta, ma vuol dire anche dare un segnale forte a tutti quei cittadini onesti che, seguendo il loro esempio, rifiutano ogni giorno i disvalori mafiosi e continuano a rendere onore a queste figure senza scadere nella retorica». Queste le parole dell’assessore regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo, presente questa mattina, in rappresentanza del governo regionale, alla cerimonia che si è tenuta alla caserma Lungaro di Palermo in ricordo del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della scorta, uccisi dalla mafia il 19 luglio 1992. Erano presenti la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia Vittorio Pisani, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
foto: le autorità alla caserma Lungaro
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