Atti vandalici all’ex Centro diurno: distrutte le porte. La struttura, recuperata e resa nuovamente fruibile, doveva essere inaugurata la prossima settimana

Atti vandalici all’ex Centro diurno: distrutte le porte. La struttura, recuperata e resa nuovamente fruibile, doveva essere inaugurata la prossima settimana

Il sindaco Anastasi denuncia il gesto alle autorità competenti: «Non ci facciamo intimidire. Avremo il nostro “Centro del volontariato e delle culture”»

Doveva essere inaugurato la prossima settimana, nella sua nuova veste di“Centro del volontariato e delle culture”, al termine di lavori di ristrutturazione e di recupero, dopo anni di totale stato di abbandono. Presumibilmente, tra sabato 1 e lunedì 3 luglio, però, l’ex Centro diurno di via Francesco Crispi è stato oggetto di un vile atto vandalico: porte divelte e danneggiate, compresa quella di ingresso, e pezzetti di intonaco che si sono conseguentemente staccati da pareti e soffitti.«In questi mesi, con la preziosa collaborazione del CeSVoP e dell’Auser, abbiamo lavorato per rendere nuovamente fruibili gli spazi dell’ex Centro diurno, abbandonato da anni all’incuria – dichiara il sindaco Giacomo Anastasi – Eravamo finalmente arrivati alla conclusione dei lavori: stavamo programmando l’inaugurazione di quello che diventerà il “Centro del

volontariato e delle culture”, uno spazio per le associazioni del territorio, una casa comune per i cittadini, un luogo di incontro e di aggregazione aperto a tutte e a tutti. Ed ecco la notizia del vile atto vandalico, che ho già provveduto a denunciare alle autorità competenti. I responsabili hanno distrutto alcune porte della struttura. Non hanno però scalfito un solo centimetro del desiderio di fare comunità e cittadinanza attiva da parte di chi anima e animerà questo progetto, volontari e cittadini. Non ci facciamo intimidire né scoraggiare, ma andiamo avanti – aggiunge il primo cittadino – convinti che questo gesto renderà ancora più forte e vivo il nostro Centro del volontariato e ancor più orgogliosi tutti coloro che lo abiteranno con cura e rispetto».