“E’ stato uno dei punti fondamentali sui quali ho incentrato la campagna elettorale per le Regionali passate e adesso, con il supporto dei colleghi deputati del PD, che ringrazio per la condivisione di questo percorso di civiltà, comunico di avere presentato un apposito disegno di legge di iniziativa parlamentare atto a regolamentare la complessa norma sulle assunzioni di personale medico non obiettore di coscienza nelle aziende sanitarie siciliane”.
Così il deputato trapanese del PD, Dario Safina, dopo la presentazione ieri all’Ars del Disegno di Legge in materia di Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG):
“Una premessa è doverosa – spiega Safina -: la presente proposta normativa intende intervenire riguardo all’effettiva applicazione della Legge 22 maggio 1978, n. 194 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. Infatti, dalla Relazione del Ministero della Salute (dati definitivi 2020) – relativi all’offerta del servizio IVG e sull’obiezione di coscienza – si registra un’evidente variabilità fra le Regioni italiane. Appare evidente, infatti, che in termini di strutture disponibili sulla percentuale di stabilimenti con reparto di ostetricia e/o ginecologia in cui si pratica IVG – il dato regionale registra la percentuale del 54,4% contro la media nazionale del 63,8% (9 regioni italiane mostrano dati maggiori al 70%).
“Per di più – continua -, in riferimento alla presenza di personale sanitario non obiettore, la Relazione pone in evidenza l’elevato numero di obiettori di coscienza per tutte le categorie professionali sanitarie, in particolare per i ginecologi (64,6%), imputando la responsabilità alle Regioni e rammentando che l’organizzazione dei servizi IVG deve essere tale da garantire un numero di figure professionali sufficiente ad assicurare alle donne la possibilità di accedere all’interruzione volontaria di gravidanza. I ginecologi obiettori in Sicilia sono l’81,6%, gli anestesisti il 73,1% e il personale non medico l’86,1%. La carenza di personale sanitario non obiettore determina un consistente carico di lavoro per i medici non obiettori in servizio, a tal proposito la Sicilia presenta un dato superiore alla media nazionale (1,2 contro 1,0) e addirittura rientra tra le 3 regioni in cui sono presenti strutture con un carico di lavoro superiore alle 9 IVG a settimana (9,7 in Abruzzo; 9,9 in Campania; 16,1 in Sicilia)”.
“Questo disegno di legge – spiega ancora l’onorevole Safina – intende prevedere l’istituzione di Unità operative semplici per l’Interruzione Volontaria di Gravidanza – IVG in seno alle Unità operative complesse di Ginecologia ed Ostetricia, nonché la contestuale indizione di procedure selettive dedicate all’assunzione di personale sanitario non obiettore. Fondamentale appare la specifica prevista all’articolo 3 del DDL con la quale, entro 180 giorni dall’approvazione dell’atto aziendale, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili e in coerenza con il piano dei fabbisogni di personale, le aziende sanitarie e le aziende ospedaliere sono chiamate ad avviare le procedure selettive volte all’assunzione di personale sanitario non obiettore. I bandi di concorso specifici, ed è questa la vera forza del DDL, devono prevedere la risoluzione del contratto di lavoro nel caso in cui il personale non obiettore assunto si dichiari obiettore, secondo le modalità di cui all’art. 9 della L. 22 maggio 1978, n. 194”.
“Questi specifici bandi di concorso pubblici nella sanità, autorizzati di concerto con i Ministeri, – puntualizza il deputato trapanese – prevedono espressa riserva di una quota di medici che non siano obiettori di coscienza, come tali finalizzati unicamente al servizio di Interruzione volontaria della gravidanza che consentano ai vincitori di essere assegnati ai settori del Day Hospital, del Day Surgery e dei preposti reparti di ostetricia e ginecologia per assicurare l’applicazione della legge in tutte le sue parti senza, in ogni caso, stravolgere gli attuali criteri di assunzione per entrambe le categorie”.
“Si tratta di una norma di civiltà – conclude Safina – già prevista ed applicata in altre realtà italiane. La Sicilia saprà dotarsi di una normativa moderna in linea con le direttive europee? E’ necessaria la condivisione dell’aula parlamentare siciliana ed è per questo che mi appello ai colleghi di ogni partito e coalizione affinché si possa, davvero, rendere la nostra terra di Sicilia un luogo in grado di garantire pari opportunità a tutti i cittadini”.