«Nell’immediato serve un piano di emergenziale per attivare tutte le verifiche strutturali necessarie a raccogliere, contenere e distribuire in sicurezza una quota aggiuntiva delle acque della Diga Trinità».
È la proposta della deputata regionale Cristina Ciminnisi (M5S) che questo pomeriggio ha preso parte alla riunione convocata dal Prefetto Filippina Cocuzza, dopo che nelle scorse settimane la CIA e altre organizzazioni di categoria degli agricoltori avevano lanciato l’allarme: per la campagna irrigua, ormai prossima, servono 6 milioni di metri cubi di acqua. La diga Trinità sul fiume Delia, per ragioni di sicurezza, invece è autorizzata a invasarne solo 2 milioni; quindi le paratie degli scarichi di superficie sono tenute costantemente aperte per non superare i limiti imposti.
«Ringrazio il prefetto Cocuzza – ha detto la deputata regionale – per aver accolto l’allarme degli agricoltorie la mia richiesta di convocazione di un tavolo tecnico tra gli attori coinvolti nella complessa gestione della diga: Dipartimento regionale delle acque; Assessorato dell’Agricoltura; Consorzio di bonifica Sicilia Occidentale; Autorità di bacino; Protezione civile. È stato un primo passo importante»
Il tavolo tecnico è stato chiamato ad individuare soluzioni che contemperino le esigenze di sicurezza idraulica con le necessità rappresentate dagli agricoltori di assicurare la produzione nell’areale compreso tra i comuni di Campobello, Mazara e Castelvetrano e in parte dei territori di Marsala e Salemi cui è al servizio la Diga Trinità.
«Propongo di istituire subito una cabina di regia regionale – ha suggerito Ciminnisi – che faccia capo al dipartimento di protezione civile regionale e che possa favorire il coordinamento tra gli enti regionali, il gestore, e l’autorità di bacino, affinché in sicurezza la diga possa raggiungere una capacità irrigua sufficiente per la campagna primaverile ed estiva».
«È necessario però – chiosa la deputata del M5S –che il Governo regionale ci dica chiaramente cosa intende fare, nel lungo periodo, per riportare l’invaso ad un livello di operatività normale e quali opere idrauliche intende programmare per dare al comparto agricolo una soluzione strutturale. In alternativa nel medio periodo che si valutino progetti di interconnessione con altri invasi, come la diga Garcia. In questa direzione mi impegno a rappresentare l’urgenza del caso ai vertici del Governo regionale perché si acceleri la realizzazione diquesta infrastruttura, ma che si assicuri finalmente una soluzione non emergenziale».
Fabio Pace