Ad Alcamo arriva Gradasso
Nuovo appuntamento con il ciclo di spettacoli ad Alcamo, nel suggestivo Castello dei Conti di Modica. Sabato 4 marzo, alle 17, la Compagnia Opera dei pupi siciliani Gaspare Canino metterà in scena lo spettacolo Il sericano Gradasso.
Gradasso, re di Sericania, si reca dalla maga Sibilla per conquistare le armi di Sansone. Indossatele, il saraceno si vanta di essere l’uomo più forte del mondo, ma la maga lo mette in guardia: per essere tale deve cingere al fianco Durlindana, la spada di Orlando, e cavalcare Baiardo, il destriero del valoroso Rinaldo.
Il pagano va quindi ad assediare Parigi, combattendo contro Rinaldo, mentre il mago Malagigi viene liberato da Angelica.
L’ingresso è gratuito
Compagnia Opera dei pupi siciliani Gaspare Canino. Nasce nel 1997, fondata da Salvatore Oliveri, nipote di parte di madre di Gaspare Canino, ultimo puparo e oprante attivo ad Alcamo e in tutta la provincia di Trapani. Capostipite della famiglia fu Liberto Canino, considerato tra gli iniziatori dell’Opera dei pupi a Palermo. Intorno al 1830 Canino aprì il suo primo teatro in via dei Fornai, nell’antico quartiere dell’Albergheria a Palermo. Uno dei suoi figli, Luigi, appresa l’arte del padre alla fine dell’Ottocento, si trasferì ad Alcamo. Dei cinque figli di Luigi soltanto due faranno i pupari: Guglielmo, che si trasferisce a Sciacca, e Gaspare, il quale resta ad Alcamo e aiuta il vecchio padre. Dopo la scomparsa di Gaspare, nel 1977, l’Opera dei pupi non viene più rappresentata ad Alcamo e in tutta la provincia di Trapani, finché nel 1990 il nipote Salvatore Oliveri torna a dedicarsi a quest’arte, aprendo un teatro.
Domenica al museo, un laboratorio per imparare… Il teatro delle ombre
La domenica è il giorno che, ormai per tradizione, il Museo Pasqualino dedica ai piccoli visitatori e alle loro famiglie. A cominciare dal mattino, con la rassegna, nuova di zecca,Domenica al Museo. Fino al 28 maggio, tutte le domeniche, al Museo prenderà il via un ricco programma in cui si alterneranno laboratori, spettacoli, letture ad alta voce di fiabe, racconti e avventure.
Domenica 5 marzo, sempre alle 11, la sala teatro si trasformerà in un affascinante laboratorio, pronto ad accogliere Il teatro delle ombre.
Così si chiama, in Asia, questa antica forma di teatro popolare, di cui due tradizioni sono state riconosciute dall’Unesco Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità: il Wayang Kulit indonesiano e lo Sbek Thom cambogiano. Realizzate solitamente con pelle animale, le figure policrome del teatro delle ombre vengono manovrate dietro uno schermo da uno o più artisti.
Anticamente i soggetti si ispiravano a fatti storici o alla religiosità buddista, ma dopo il Seicento compresero anche storie sentimentali, poliziesche, magiche, cavalleresche, mitologiche, soggetti di romanzi popolari e farse. Poiché gli spettacoli delle ombre erano destinati prevalentemente ad un pubblico femminile, essi esprimono spesso il loro punto di vista sulla oppressione di cui le donne sono vittime o presentano eroine capaci di conquistare ruoli maschili.
Durante il laboratorio i bambini si cimenteranno nella realizzazione di un’ombra adottando il codice iconografico del Wayang kulit indonesiano.
Costo del biglietto: 5 euro
Torna al programma completo: https://bit.ly/3XkSBMF
A Sortino debutta il nuovo ciclo della famiglia Puglisi con Damone e Pitia
Ancora un nuovo ciclo di storie di pupi in giro per la Sicilia. Toccherà stavolta al teatro comunale di Sortino (Siracusa),dove i Puglisi debutteranno domenica 5 marzo alle 18 proprio con un manoscritto di famiglia: Damone e Pitia (adattamento scenico e regia di Ignazio Puglisi; musiche curate da Marco Cannata).
La vicenda si svolge nella Siracusa greca. Il dramma in due atti tratta di un tiranno di nome Dionigi, personaggio molto crudele che si è imposto con la forza. Due giovani, Damone e Temistocle, amano la figlia del re. I due diventano rivali e si sfidano. Damone uccide Temistocle, viene arrestato e chiede di rivedere i suoi genitori che abitano ad Augusta. A fare da garante è Pitia, suo amico: se Dàmonee tornasse, morirebbe lui al suo posto.
Ammirato da questa grande amicizia, il re decide di lasciarli liberi entrambi.
L’Antica compagnia Opera dei pupi Famiglia Puglisi, attiva da cinque generazioni, rappresenta una di quelle realtà che ha contribuito all’espansione dell’Opra in Sicilia. Il personaggio più famoso della famiglia è sicuramente Don Ignazio Puglisi, che riusciva a prestare la voce a tutti i personaggi in scena senza che il pubblico potesse capire che provenisse da una sola persona. Dopo qualche anno dalla morte di Don Ignazio, il nipote, Ignazio Manlio, riprende l’attività ereditata dal nonno. Oggi la Compagnia ripropone l’antica gloria del teatro utilizzando fedelissime copie di pupi del tempo alti fino a 130 cm e pesanti oltre 30 kg.
Tutti gli spettacoli sono realizzati con il contributo del Ministero della cultura – Servizio II Ufficio UNESCO -Legge 20 febbraio 2006, n. 77 – Misure speciali di tutela e fruizione dei siti
italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella “lista del patrimonio mondiale”, posti sotto la tutela dell’UNESCO. Progetto: “L’opera dei pupi siciliani: pianificazione
strategica, trasmissione, valorizzazione”.
Dalla penna di Giusto Lo Dico alla scena: ogni giorno i pupi al Museo
Sono ormai di casa perché ogni giorno si esibiscono, raccontando storie di guerre, amori e incanti. Sono i pupi del Museo Pasqualino, ogni lunedì alle 11, e da martedì a sabato alle 17in Sala teatro.
Dalla penna di Giusto Lo Dico, autore di Storia dei paladini di Francia, prendono vita come per incanto battaglie, amori, sortilegi, personaggi fantastici e prodigi senza tempo.
Biglietto: 10 euro (intero) – 8 euro (ridotto)