Sanità. Catanzaro: “il governo regionale si attivi per inserire la fibromialgia tra i Lea”. Il gruppo Pd all’Ars presenta un’interrogazione ed un ddl per riconoscere un contributo ai soggetti affetti da questa patologia
“La fibromialgia non è ancora stata inserita nel sistema sanitario tra i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza): l’inserimento in questa ‘lista’ permetterebbe a tutti i cittadini di ottenere i farmaci e le terapie necessarie attraverso il sistema sanitario pubblico, e dunque in modo diffuso e gratuito. Ho presentato, insieme con gli altri deputati del gruppo Pd all’Ars, un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo regionale di sollecitare la conclusione del processo di inserimento della sindrome fibromialgica tra i Livelli Essenziali di Assistenza”. Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars.
La fibromialgia è una patologia reumatica extra-articolare, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nel 1992, caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso, nonché da profondo affaticamento e da numerose altre manifestazioni cliniche a carico di diversi organi e apparati. Attualmente questa patologia interessa in Italia una fascia di popolazione stimata tra 1,5 e 2 milioni di persone.
Nell’interrogazione, rivolta al presidente della Regione Renato Schifani ed all’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, si chiedono anche notizie sull’utilizzo delle somme distribuite lo scorso anno dallo Stato alle Regioni per lo studio, la diagnosi e la cura della patologia.
“La richiesta di inserire la fibromialgia tra i Lea è sollecitata da numerosi cittadini e da diverse associazioni, tra queste l’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica ed il Coordinamento nazionale della Onlus Cittadinanzattiva. Inoltre – aggiunge Catanzaro – in attesa dell’inserimento della fibromialgia fra i Lea il gruppo Pd all’Ars ha depositato un disegno di legge per riconoscere, attraverso l’istituzione di un fondo regionale da tre milioni di euro, un’indennità ‘una tantum’ ai cittadini residenti in Sicilia affetti dalla patologia”.
Antonello Ravetto Antinori