Il Sindaco Massimo Grillo rivolgendosi stamani ad una rappresentanza di
studenti delle quinte elementari: “occorre conoscere il passato ma
anche comportarsi bene nelle azioni quotidiane evitando atti di
insofferenza e talvolta bullismo nei confronti del prossimo”
Il Sindaco Massimo Grillo ha stamattina incontrato, al Teatro Comunale, una
rappresentanza di giovanissimi studenti delle quinte elementari che hanno
assistito allo Spettacolo patrocinato dall’Amministrazione in occasione della
giornata della Memoria. Preliminarmente il Sindaco nel portare il suo saluto ha
fatto presente ai ragazzi quanto sia importante oltre che conoscere il passato
anche comportarsi bene nel quotidiano evitando soprattutto di incorrere in atti
d’insofferenza e talvolta anche di bullismo che poi generano violenza. Tutto
quello che accade nel mondo ci riguarda – ha ancora aggiunto il primo
cittadino. Fare memoria deve spingerci, oggi più che mai, visti i nuovi venti di
guerra che attraversano l’Europa, a interrogarci su come ognuno di noi può
concorrere ad evitare di alimentare forme di odio, razzismo, violenza nella vita
di tutti i giorni, a cominciare proprio dalla nostra comunità”.
Oggi viene portata in scena, al “Sollima” la rappresentazione “Figli in
mutande per una memoria degli olocausti”. In mattinata gli spettacoli sono
stati dedicati alle scuole. Questa sera alle ore 21:30 si terrà lo spettacolo per
la cittadinanza. Nel pomeriggio, alle ore 17:00, al Museo di Baglio Anselmi
verrà inaugurata la Mostra segni della Memoria. L’evento è coordinato dalla
Direzione del Parco Archeologico di Lilibeo .
“Figli in mutande per una Memoria degli olocausti”, opera inedita di Francesco
Mercadante, per la regia di Massimo Graffeo, è un progetto interessante sotto
l’aspetto culturale e sociale. Interpretato da Fabiola Filardo, Luisa Caldarella,
Eleonora Spedale, Sonia Luisi e Piero Pellegrino. Lo spettacolo rappresenta
una memoria autonoma di tutti gli olocausti compiuti. Il testo teatrale è stato
elaborato dall’autore a seguito di una riflessione e di alcune domande che lo
stesso si è posto. “Forse che i bambini palestinesi di oggi differiscono dai
bambini ebrei di allora? Il massacro di Srebrenica del 1995 può essere trattato
in altro modo? E quanti altri potremmo menzionarne? I Figli in mutande sono
quegli orfani di guerra che non hanno più un nome, non possono darsi
spiegazioni e, probabilmente, non possono guardare al domani”.
Nino Guercio