I pupi quotidiani e tre importanti appuntamenti: il seminario residenziale Arte&Antropologia con Francesco Faeta
e i convegni internazionali Imaginis tempora currunt e Pharsalia
Ultimo incontro del ciclo EREDITARE
Dalla penna di Giusto Lo Dico alla scena: ogni giorno i pupi al Museo
Come ogni settimana, torna l’appuntamento con gli spettacoli quotidiani e dal vivo con i pupi del Museo Pasqualino, ogni lunedì alle 11, e da martedì a sabato alle 17in Sala teatro.
Dalla penna di Giusto Lo Dico, autore di Storia dei paladini di Francia, ecco irrompere in scena Carlo Magno, Orlando e Rinaldo, Angelica, il mago Malagigi insieme a prodigi, innamoramenti, duelli, scambi di persona e colpi di scena.
Biglietto: 10 euro (intero) – 8 euro (ridotto)
Tre appuntamenti con Francesco Faeta: al via il seminario residenziale Arte&Antropologia a cura di Rosario Perricone
Tre giorni, da domani, lunedì 12, al 14 dicembre, all’Accademia di Belle Arti di Palermo (Palazzo Fernandez, aula magna) per discutere con Francesco Faeta sull’ampliamento delle basi conoscitive della cultura visuale.
Curato dal direttore del Museo Pasqualino, Rosario Perricone, il seminario residenziale Arte&Antropologia sarà incentrato su Antropologia e declinazioni delle immagini e degli immaginari.
Nel complesso, i seminari, attraverso l’analisi di alcune poetiche e politiche d’immagine, si propongono di ampliare le basi conoscitive della cultura visuale contemporanea, in una prospettiva di collaborazione tra scienze sociali e storia dell’arte, iconologia, Bildwissenschaft, Visual Studies, critica e storia dei media, in particolare della fotografia.
Nel dettaglio, domani, lunedì 12 dicembre, dalle 9 alle 12, l’argomento sarà Il buon Dio risiede nel dettaglio. Aby Warburg, antropologo e fotografo. Sullo sfondo di una teoria fenomenologica dello sguardo e delle rappresentazioni, ci si soffermerà, in prospettiva antropologica ed etnografico visiva, su Aby Warburg, e sul suo lavoro visto come punto di contatto tra scienza sociale, iconologia e storia dell’arte.
Martedì 13 dicembre, ancora dalle 9 alle 12, sarà la volta di Fotografia e follia. Un approccio antropologico, in cui sarà affrontata la dimensione politica delle immagini fotografiche, viste come “dispositivo” (nel senso foucaultiano del termine), con riferimento ai processi di costruzione e decostruzione degli universi legati al disturbo psichico.
Si chiuderà mercoledì 14 dicembre, dalle 12 alle 14 con Archivi fotografici personali, memoria e memorie digitali. Quest’ultima parte sarà dedicata ad alcuni aspetti degli archivi fotografici personali, in rapporto alle modificazioni della memoria imposte dal digital turn e dai complessi rivolgimenti sociali contemporanei.
Francesco Faeta è professore ordinario di antropologia culturale. Ha insegnato, in Italia, nelle università di Calabria e Messina e insegna ora, come professore esterno, alla Scuola di Specializzazione per i Beni Culturali DEA dell’Università “La Sapienza” di Roma. Oltre che aver tenuto lezioni in numerose università europee, è stato docente Erasmus, alle università di Valladolid e de’ A Curuña, in Spagna, Direttore di Studi invitato all’École Pratique des Hautes Études (La Sorbonne) di Parigi, nel 2004, fellow e associate researcher dell’Italian Academy for Advanced Studies in America presso la Columbia University, a New York, dal 2012. Ha effettuato ricerche etnografiche e antropologiche in ambito europeo, con particolare riferimento al Mezzogiorno d’Italia. Sue fotografie sono state esposte in sedi italiane e straniere e i suoi saggi sono stati tradotti in numerose lingue. Curatore di svariate mostre di fotografia di rilievo nazionale e internazionale, fa parte dei comitati scientifici di qualificate riviste scientifiche e dirige, per l’Editore Franco Angeli in Milano, la collana “Imagines. Studi visuali e pratiche della rappresentazione”.
Pharsalia, convegno internazionale sul paesaggio in Lucano
Si chiama Respicere, prospicere: per una morfologia del paesaggio nella Pharsalia di Lucano il convegno internazionale organizzato dal dipartimento di Scienze Umanistiche dell’università di Palermo, in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta e l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari.
Due le giornate di lavoro: martedì 13 dicembre nella Sala della Capriate dello Steri dalle 14.45 alle 19 e mercoledì 14 dicembre dalle 9 alle 13 al Museo Antonio Pasqualino.
Il convegno indagherà su un aspetto del poema lucaneo ancor oggi non affrontato sistematicamente. Il paesaggio, nelle sue molteplici forme, è infatti uno degli aspetti più interessanti e meno dibattuti della Pharsalia, e verrà esplorato dal punto di vista intertestuale e iconografico.
Anche in tema di landscape Lucano intreccia con i modelli privilegiati (Omero, Virgilio, Ovidio) un dialogo serrato cercando di battere nuove vie: la drammatizzazione di certi fondali, la risemantizzazione delle loro funzioni all’interno del poema rivelano l’esigenza di superare la stereotipia che grava sulla loro grammatica. Studiosi italiani e stranieri si confronteranno sul tema da prospettive metodologiche diverse nella convinzione che il poema lucaneo costituisca un momento nodale tra passato e futuro nella storia dell’epos, genere principe delle letterature classiche, romanze e moderne.
La cultura visuale: al Pasqualino il convegno internazionale Imaginis tempora currunt
Da giovedì 15 a sabato 17 dicembre, il Museo Pasqualino ospiterà il convegno internazionale Imaginis Tempora Currunt, organizzato dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta.
Ideato dal direttore del Museo Pasqualino, Rosario Perricone, il convegno vedrà la partecipazione di studiosi e specialisti di diversi ambiti disciplinari, e avrà l’obiettivo di analizzare le diverse e complesse implicazioni della dimensione visuale in quella che si definisce “civiltà dell’immagine”.
La cultura dell’immagine e l’immaginazione sono infatti costantemente partecipi della formazione del pensiero e implicati nei modi della comunicazione e dello scambio delle conoscenze riguardanti i diversi ambiti dell’attività umana: sono dunque necessari strumenti che aiutino a interpretare la “cultura visuale” per un’osservazione oggettiva della natura di ogni contesto sociale e dei comportamenti collettivi.
Imaginis tempora currunt presenterà riflessioni e casi di studio relativi a diverse forme di rappresentazione, trasmissione e restituzione per immagini di differenti culture, epoche e contesti affidando le relazioni ad antropologi, archeologi, storici e semiologi provenienti da prestigiosi centri di ricerca e università italiane.
A conclusione del convegno sarà presentato il volume Pausa pranzo del fotografo siciliano Giuseppe Leone, una raccolta di immagini scattate tra il 1958 e il 2022 che testimoniano i cambiamenti di un’epoca attraverso la “pausa pranzo”. Protagonisti del volume sono il cibo e le persone in una simbiosi declinata in vari aspetti. Interverranno, oltre all’autore, Ignazio Emanuele Buttitta, Dario Mangano e Rosario Perricone.
Il convegno è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura- Direzione generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali e del Ministero dell’Università e della Ricerca-Direzione generale della ricerca e dell’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana e patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, dell’Università degli Studi di Palermo – Dipartimento Culture e società e dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Ciclo di seminari EREDITARE, ultimo appuntamento… sui ghiacci
Ultimo appuntamento, venerdì 16 dicembre alle 16 al Museo Pasqualino, con il ciclo EREDITARE. Semiotica del patrimonio culturale.
Valeria Burgio, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, affronterà il tema Il tempo del ghiaccio. Archivi, natura e memoria. Da una parte oggetti tecnici e dispositivi narrativi, dall’altra frutto della lenta iscrizione dell’aria e dell’acqua su un supporto che si autoconserva in condizioni climatiche idonee, le carote di ghiaccio sono interfacce comunicative attraverso cui la disposizione stratificata degli elementi racconta la storia della terra. Archivi naturali, frutto dell’estrazione da un substrato pre-esistente, questi dispositivi diventano reperti e parte di un percorso e di un racconto museale. In quanto tali, raccontano la relazione tra il tempo dell’uomo e il tempo della terra. Per farlo, applicano griglie interpretative basate sull’umano, basate sulla logica dell’evento e sulla proiezione del tempo storico sul tempo geologico.
Estrapolate a forza da un territorio specifico e trasportate in luoghi dove necessitano di sforzi umani organizzati per essere crio-conservate ed espletare la loro funzione comunicativa, le carote di ghiaccio partecipano di una logica estrattiva che usa l’idea di patrimonio naturale come ideologia antropocentrica – l’idea che la natura sia destinante e agente, l’uomo destinatario ed erede di tutte le risorse del mondo. Nel frattempo, però, la relazione tra l’uomo e questi dispositivi opera nel campo della conservazione e non dello sfruttamento, dando voce umana alle memorie stratificate della terra.
Valeria Burgio insegna Communication and Visual Design alla Ca’ Foscari School for International Education. Già ricercatrice alla Libera Università di Bolzano, dove ha insegnato Visual Culture e Teorie e Linguaggi della Comunicazione Visiva alla facoltà di Design e Arti, e ha svolto attività di ricerca nel campo delle teorie del design della comunicazione. Laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna, ha un dottorato in Teorie delle Arti e del Design all’Università Iuav di Venezia. È stata ricercatrice postdoc all’EHESS/CNRS a Parigi e allo Iuav di Venezia. È autrice del libro Rumore Visivo. Semiotica e critica dell’infografica (Mimesis 2021) e di William Kentridge (Postmedia Books 2013). Ha co-curato il libro e il progetto Europa Dreaming. Yearning for Europe from the Brenner Pass (Bolzano University Press, 2019).