«Un ulteriore passo avanti verso il potenziamento dell’offerta qualitativa e quantitativa di trasporto ferroviario in Sicilia, in linea con gli obiettivi strategici di completamento dell’anello ferroviario dell’Isola e della velocizzazione della tratta Palermo-Catania».
Lo dichiara l’assessore regionale delle Infrastrutture e della mobilità Alessandro Aricò, commentando la decisione del Consiglio di amministrazione di Trenitalia grazie alla quale nei prossimi tre anni arriveranno sull’Isola ulteriori otto treni di seconda generazione, portando così la flotta a un totale di 50 nuovi convogli.
Si tratta di treni elettrici bidirezionali di nuova concezione (Pop e Pop 2), dotati di media capacità: 300 posti a sedere distribuiti in quattro carrozze, per una capienza di 530 persone nel rispetto delle restrizioni imposte dalle normative sanitarie.
Prosegue, quindi, il piano di ammodernamento del trasporto ferroviario in Sicilia. La Regione Siciliana ha finora rispettato i tempi previsti dal cronoprogramma del “Piano di investimento in materiale rotabile aggiornato al 2026”, con la dotazione di 42 nuovi treni regionali, che saranno tutti in circolazione entro il primo semestre 2023.
I modelli Pop offrono migliori performance in termini di comfort e accessibilità: raggiungono i 160 chilometri all’ora, sono dotati di un sistema di telediagnostica e uno di telecamere interne che migliorano la sicurezza e dispongono di posti pensati specificamente per i disabili vicino alle porte di accesso e ai servizi igienici per facilitare il transito delle persone a mobilità ridotta.
Inoltre sono composti
fino al 97 per cento di materiali riciclabili e riducono il consumo energetico del 30 per cento rispetto alla generazione di treni precedente, caratteristiche che li rendono adeguati a prestare servizio nel contesto della transizione ecologica.
Le strutture e le caratteristiche delle casse in alluminio contribuiscono a migliorare l’isolamento termico, pertanto i tempi di raffreddamento durante la stagione estiva e di riscaldamento durante quella invernale sono stati ulteriormente ridotti.
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