Approvato dal governo Musumeci il dossier per l’avvio dell’iter procedurale necessario per ottenere il riconoscimento di area di crisi industriale complessa per il polo industriale di Siracusa.
L’Area delimitata dal dossier comprende tre sistemi locali del lavoro (Siracusa, Augusta e Lentini) e 14 comuni e, con il suo fatturato di 7.1 miliardi di euro l’anno, è un insediamento produttivo che rappresenta l’8,16 % del Pil regionale e impiega circa 7.500 lavoratori.
«Si apre ora – sottolinea l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano – una partita delicata e tutta romana. Come Regione sappiamo di aver fatto un lavoro rigoroso e approfondito. Adesso, però, è indispensabile che la richiesta al ministero dello Sviluppo economico sia sostenuta da tutti i parlamentari nazionali siciliani, indipendentemente dal colore politico, ma anche dai vertici nazionali delle associazioni datoriali e sindacali».
A seguito dell’eventuale riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa da parte del Mise sono attese importanti ricadute per il polo industriale siracusano, soprattutto relative a nuovi investimenti pubblici e privati. Questi ultimi sono stimati in circa 3 miliardi di euro. L’obiettivo è quello di favorire la riconversione del sito, promuovere un sistema energetico integrato e stimolare lo sviluppo di nuovi investimenti per il miglioramento energetico e produttivo.
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