Proseguono come sempre gli appuntamenti quotidiani con le avventure del paladini di Francia, al Museo delle Marionette ogni lunedì alle 11 e da martedì a sabato alle 17.
Biglietto: 10 euro (intero) – 8 euro (ridotto)
Prenotazione obbligatoria al numero 091.32 80 60
Capienza massima: 30 persone
Il Museo delle Marionette,
coeditore della rivista Osservatorio Outsider Art, partecipa
al VI Festival dell’Arte Irregolare
Il Museo delle Marionette, coeditore della rivista dell’Associazione Culturale Osservatorio Outsider Art, parteciperà al Festival dell’Arte Irregolare “Sono altro, sono altrove”, a Torino da domani, giovedì 30 settembre a sabato 2 ottobre (www.festivalarteirregolare.it).
Nato nel 2014 grazie alla collaborazione tra il comitato Il Nobel per i disabili Onlus, fondato da Dario Fo e Franca Rame, e il Dipartimento di salute mentale di Bologna, il Festival mira a valorizzare le competenze artistiche che non trovano spazio nei consueti canali espositivi. Nasce dall’unione di due concetti: arte e ascolto, capacità di accogliere e fare emergere interessi, passioni e competenze per farne un percorso di valorizzazione della persona attraverso l’arte.
Sicilian Puppets Series: tra Palermo e Messina
Nuovi appuntamenti con Sicilian Puppets Series, la rassegna annuale, ideata dal Museo delle Marionette, vede coinvolte le 10 compagnie di Opera dei pupi della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi”.
Sono 80 gli spettacoli che, fino al 31 ottobre, verranno messi in scena in diretta streaming e in presenza dai teatri stabili di Opera dei pupi e dai luoghi della cultura di cinque comuni siciliani.
Link diretta streaming:
https://www.facebook.com/MuseoMarionette
Link prenotazione biglietto: https://www.operadeipupi.it/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter%2019%20-%2026%20settembre
Il programma
Sabato 2 ottobre 21
La farsette di Nofrio e Virticchio – IN PRESENZA E IN STREAMING
Compagnia Famiglia Argento
Palermo, Teatro Agramante
Via Pietro Novelli n.1/a
«Largu signori mei facemu rota…».
Appena fatto spazio in mezzo alla folla gli attori iniziavano a recitare.
Così iniziava la farsa carnevalesca in Sicilia, da cui traggono origine le vastasate, rappresentazioni comiche che si affermano nell’isola nell’ultimo trentennio del Settecento e che prendono il nome dai loro protagonisti: i vastasi, ovvero i facchini. Questa forma di teatro popolare nasce a Palermo, in piazza Marina, dove una compagnia di popolani rappresentava dentro dei casotti una grande quantità di commedie e farse: improvvisazione e recitazione a soggetto si innestavano su intrecci elementari. A margine di queste rappresentazioni, erano talvolta messi in scena alcuni spettacoli di teatro con marionette a filo. Con la fine del teatro delle vastasate, gli attori più importanti della farsa palermitana si dedicano alla messa in scena di spettacoli con marionette a filo riprendendo alcuni dei personaggi più popolari delle vastasate: Nofriu, Virticchiu, divenuti marionette, si intromettono nelle vicende dei paladini, diventano loro scudieri e servitori, o contadini. Portano comunque sempre sulla scena il punto di vista del popolo e nel loro dialetto verace commentano scherzosamente l’azione, rovesciando l’azione e invertendo le gerarchie sociali: per un giorno il povero comanda sul ricco.
Compagnia Famiglia Argento. La compagnia annovera maestri pupari dal 1893 e custodisce un bagaglio di storie e tecniche, un’eredità tramandata da generazioni, che adesso è nelle mani di Vincenzo Argento, dei figli Anna, Nicolò, Dario, della moglie Teresa e del nipote Christian. Vincenzo Argento (1938) è figlio e nipote di puparo. Il nonno, don Cecè (1873), oprante e scultore di teste, è stato allievo dei Pernice e di Costantino Accardi e, in attività dal 1893, ebbe il suo teatro a Borgo Vecchio (Palermo) e in diverse borgate e paesi delle province di Palermo e Agrigento. Il figlio di don Cecè, Giuseppe (1912), lo accompagna finché, nel 1934, si mette in proprio. Vincenzo all’epoca ha poco meno di dieci anni e inizia ad apprendere l’arte Suona il pianino a cilindro durante gli spettacoli, finché non diventa secondo manovratore. Nel frattempo Giuseppe eredita il mestiere e il teatro di don Cecè e porta avanti la sua attività fino al 1985. Dopo la scomparsa del padre, Vincenzo Argento riprende le redini della compagnia e, dal 1999, insieme alla moglie Teresa e ai suoi figli, ricomincia a produrre gli spettacoli e a portanli in giro per il mondo.
Domenica 3 ottobre ore 18
Lodovico salva Messana dai turchi – IN PRESENZA E IN STREAMING
Compagnia Opera dei pupi messinesi Gargano
Messina, Sala Le Cianfrusaglie – Contrada Filangeri
Gran festa, a Messana. Lodovico, figlio di Bernardo, il governatore della città, compie 18 anni. Il giovane ha solo un desiderio: indossare le armi e diventare cavaliere. Il padre non lo asseconda. Lo considera giovane e inesperto. La gioia di Lodovico è interrotta dal clangore delle spade. Sono appena sbarcati i turchi che, al comando del feroce capitano Zanicchi, fanno strage di uomini e donne. Lodovico chiede al padre di fronteggiare il nemico ma Bernardo nega al figlio il permesso di prender parte alla battaglia. Il giovane chiede allora aiuto a un frate benedettino che gli dà un abito e una maschera da moro per combattere celando la propria identità. Anche la Madonna della Lettera viene in aiuto della città, donando a Lodovico una spada benedetta.
In piazza infuria la battaglia: Bernardo affronta Zanicchi e rischia di soccombere al feroce avversario, ma l’intervento di Lodovico, nelle vesti del Moro, gli fa salva la vita. Zanicchi, ferito da Lodovico nel primo combattimento, medita vendetta. Bernardo, frattanto, parla a Lodovico del valoroso uomo mascherato che gli ha salvato la vita, ignorando la sua identità. In piazza infuria adesso la seconda battaglia e Bernardo è nuovamente in campo contro Zanicchi. Sta per cadere sotto la scimitarra del nemico quando nuovamente interviene Lodovico a salvarlo. Il giovane mascherato uccide il feroce Zanicchi e i turchi si ritirano. Bernardo manda un cavaliere a cercare il ragazzo che, fuggendo, ha trovato rifugio presso il frate benedettino. Lodovico non può più nascondersi e viene condotto al palazzo del governatore. Bernardo gli ordina chiede di togliersi la maschera, ma egli non vuol mostrarsi. Scilla, il cane di Lodovico, si accuccia ai piedi del Moro mascherato svelando così la sua identità. Il padre onora il figlio per il suo valore e la festa riprende.
Compagnia Opera dei pupi messinesi Gargano. I Gargano sono l’ultima famiglia di opranti di tradizione ancora attiva nella città di Messina. Originari di Acireale, iniziano a operare a Messina a partire dai primi del Novecento. Il capostipite è Venerando Gargano, proveniente da una famiglia borghese che avrebbe desiderato un avvenire diverso per il figlio. Ma l’ostinata passione di Venerando per i paladini riesce ad avere la meglio sulla volontà dei genitori ed egli comincia prima a collezionare e poi a costruire i pupi, mettendo in scena gli spettacoli nella sua fabbrica di sedie. Il figlio, don Rosario Gargano, affianca giovanissimo il padre e, a soli diciassette anni, scrive un’opera che diventerà l’elemento distintivo della famiglia Gargano nel variegato mondo dell’Opera dei pupi: la storia di Bellisario da Messana, messa in scena con novantanove episodi. Nel 1912 Rosario Gargano è chiamato a Messina da Ninì Calabrese per prestare la voce ai suoi pupi. Si trasferisce così nella città dello Stretto, dove nel 1920 apre un proprio teatro, il “Teatro nuovo Messina”, con l’aiuto del figlio Venerando. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1978, nonostante la mancanza di un teatro stabile, il figlio Rosario prosegue in modo itinerante l’attività utilizzando pupi di dimensioni più piccole rispetto alla tradizione della Sicilia orientale, e dunque facilmente trasportabili. Alla sua morte (2000) il figlio Venerando, con i fratelli Giorgio e Rosaria, continuano a portare avanti l’antica tradizione della famiglia nonostante la perdurante assenza di una struttura teatrale stabile.
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L’iniziativa Sicilian Puppets Series è organizzata dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari in qualità di soggetto referente della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi – #OPERADEIPUPI.IT#” ed è finanziata dal Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo, Legge 20 febbraio 2006, n. 77 progetto The Image of Oral Thought. Per un modello di salvaguardia del teatro dell’Opera dei pupi siciliani. La manifestazione è inoltre organizzata: con il contributo di Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e Assessorato del Turismo dello sport e dello spettacolo; in collaborazione con Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici – SIMBDEA, Fondazione Ignazio Buttitta; con il patrocinio di ICOM Italia e UNIMA.
Tornano Le Vie dei Tesori: visite, spettacoli
e laboratori per i più piccoli
Anche quest’anno, torna il festival Le Vie dei Tesori al Museo delle Marionette.
Da sabato 2 a domenica 31 ottobre, cinque weekend ricchi di spettacoli, visite guidate e laboratori per bambini.
Le visite guidate al Museo saranno ogni sabato e la domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso consentito alle 17.20), per un massimo di 15 persone a volta.
Link prenotazione: https://leviedeitesori.com/risultati-di-ricerca/listing/museo-internazionale-delle-marionette-antonio-pasqualino
Ancora sabato e domenica, ma alle 17, sarà possibile assistere agli spettacoli tradizionali di opera dei pupi (costo del biglietto: 8 euro).
Link prenotazione: https://leviedeitesori.com/risultati-di-ricerca/listing/07-museo-delle-marionette-pasqualino
Spazio anche ai laboratori per i più piccoli, ogni domenica alle 11, per un massimo di 10 bambini. L’età consigliata per la partecipazione è dai 4 anni in su (costo del biglietto: 6 euro).
Link prenotazione: https://leviedeitesori.com/risultati-di-ricerca/listing/museo-internazionale-delle-marionette-pasqualino-laboratori
Domenica 3 ottobre, spazio al laboratorio “Come i pupi raccontano…”
Il laboratorio focalizza su alcuni aspetti della narrazione nel teatro dell’opera dei pupi siciliana incentrandosi sulla costruzione dei personaggi e sul codice dei movimenti e dei gesti. Osservazione e descrizione guidata di una selezione di opere del Museo, sono gli strumenti attraverso cui i piccoli vengono gradualmente introdotti nel mondo dell’opera dei pupi prima di cimentarsi nel codice dei movimenti e comprendere come i pupi raccontano.
Donne, eroine e dame all’opera dei pupi.
A Noto fino al 17 ottobre la mostra
per i cento anni dei fratelli Napoli
C’è ancora tempo fino al 17 ottobre per visitare la mostra “Donne, eroine e dame all’Opera dei Pupi. I cento anni della Marionettistica dei Fratelli Napoli di Catania”, a cura di Alessandro Napoli.
A ospitare l’evento celebrativo per questa importante ricorrenza è il Museo Civico di Noto (corso Vittorio Emanuele 149), dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 20.30.
La mostra riserva un’attenzione particolare al ruolo delle donne nella tradizione catanese dell’Opera dei pupi.