Il vescovo di Trapani dopo gli incendi a Bonagia e sulla montagna di Erice che hanno devastato l’area boschiva di San Matteo

Il vescovo di Trapani dopo gli incendi a Bonagia e sulla montagna di Erice che hanno devastato l’area boschiva di San Matteo

“Di fronte a questi fatti i cittadini di buona volontà e le istituzioni sperimentano l’impotenza delle parole, delle esortazioni e dell’ indignazione.

Dopo aver considerato il ruolo del vento di scirocco la coscienza popolare si ferma, incredula e arrabbiata, di fronte a questo vandalismo suicida che merita le più severe pene prevedibili nell’ordinamento penale del nostro paese e dell’ordinamento europeo e internazionale.

Il dovere di proteggere non incombe solo sulla nostra comunità locale ma chiama in causa il paese e l’Europa perchè i fenomeni che danneggiano Erice, come ogni attentato alla creazione nel nostro territorio,  danneggiano l’intero pianeta. I bambini che nascono oggi, la festa di Sant’Anna ce li ricorda, e le generazioni del nuovo millennio troveranno i frutti di una politica locale e globale che volta pagina e persegue l’obiettivo della protezione del territorio non solo in occasione di emergenze stagionali che producono disastri non stagionali? 

Le feste patronali che festeggeremo in Diocesi nelle prossime settimane provocano tutti noi nella coerenza della fede e nel coraggio lungimirante di nuovi stili di vita di convivenza civile”.