«La legge approvata ieri dall’Ars, per il coordinamento degli interventi contro la povertà e l’esclusione sociale, rappresenta un segnale importante per affrontare ed alleviare una condizione di estremo disagio vissuta oggi in Sicilia da un numero significativo di persone costrette ad una vita ai limiti dell’indigenza». Lo dichiara l’assessore regionale alle Politiche sociali, Antonio Scavone. «Una legge “contro la povertà”, appunto, in favore degli ultimi e degli emarginati, che destina 15 milioni di euro per ridare dignità a migliaia di cittadini esposti, a causa anche della crisi socio economica scaturita dalla pandemia che ha compromesso il già delicato tessuto economico e sociale della nostra regione , a condizioni di assoluta indigenza».
«Sull’attuazione della norma e delle competenze che la stessa trasferisce all’assessorato alla Famiglia posso assicurare che determineremo in tempi rapidissimi i criteri per l’attribuzione dei benefici finanziari – aggiunge Scavone – , oltre a chiedere alle Ipab, così come disposto dalla legge, di censire gli immobili non utilizzati per gli scopi sociali da mettere a disposizione gratuitamente degli enti locali siciliani al fine di promuovere azioni di sostegno per il ricovero degli indigenti e dei soggetti in condizione di marginalità sociale estrema».
Le risorse appostate con la legge approvata ieri, si aggiungono a quelle dei piani povertà con cui la Regione annualmente detta le disposizioni ai distretti socio sanitari per combattere l’esclusione sociale.
«Solo ad aprile scorso il governo Musumeci ha deciso di destinare, attraverso i distretti socio sanitari dell’Isola, 17 milioni del fondo povertà per venire incontro alle esigenze primarie dei senza fissa dimora e dei nuovi poveri – continua – . Risorse che serviranno sia per la gestione di servizi rivolti alla grave marginalità adulta che per la lotta all’esclusione sociale garantendo il mantenimento dei servizi di base ed essenziali alle persone senza fissa dimora in atto gestiti in forma diretta dai servizi sociali dei comuni o da enti del volontariato. Il 50 per cento di questi 17 milioni sono infatti destinati proprio agli enti del volontariato che operano nel territorio regionale e che si sono distinti in azioni per l’accoglienza delle persone più fragili e senza fissa dimora – e conclude . Mi riferisco, per citarne alcuni, all’associazione Speranza e Carità di Biagio Conte a Palermo, alla Caritas, all’associazione Banco Alimentare o alla comunità di Sant’Egidio a Catania, ma anche a tutte le altre associazioni, e sono tante, che in questo anno di pandemia sono state spesso accanto agli emarginati e ai cosiddetti “nuovi poveri”. Gli enti del volontariato hanno dato un grande supporto in questo periodo di grave emergenza sociale ed è anche a loro che concretamente si rivolge la legge approvata ieri».
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