La decisione della Commissione europea che ha disposto, a tutela del mare e delle sue risorse, la riduzione delle giornate di pesca nel Mediterraneo, e i ritardi del governo regionale che, a due anni dall’approvazione, non ha ancora attuato le norme della riforma rischiano di affondare il settore della pesca in Sicilia. Lo dice Michele Catanzaro parlamentare regionale del Partito Democratico.
“Quello delle marinerie è un comparto di vitale importanza per l’economia dell’Isola che per decenni ha atteso il rilancio ponendo tutte le aspettative su una legge approvata due anni fa dal parlamento regionale ma di fatto mai attuata. Le norme su acquacoltura, tradizioni del mare, fondo di solidarietà , integrazione al reddito dei pescatori, arrivate dopo 18 anni di attesa, – aggiunge Catanzaro, relatore della legge – avrebbero dato ossigeno al settore in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo, ma in realtà sono rimaste solo sulla carta. Adesso la mannaia dell’Unione Europea si abbatte in maniera inesorabile sul settore mettendo seriamente a rischio migliaia di imbarcazioni dei nostri pescatori, impossibilitati a raggiungere la sostenibilità economica. Il presidente della Regione – conclude il parlamentare Pd – si faccia portavoce del malessere del comparto pesca, impegnato oggi in una giornata di lotta nazionale e si attivi in maniera fattiva per sostenere i pescatori e la loro protesta per garantire la sopravvivenza del settore”.