Nostra intervista
Dottor Zappalà, nei prossimi giorni, all’ assessorato regionale alla Salute, si farà il punto della situazione per trasformare i posti letto degli ospedali che, a causa della pandemia, sono stati destinati solo ai pazienti Covid. Adesso l’esigenza è di fare spazio ai tanti malati non covid che durante questi mesi hanno avuto difficoltà a curarsi. Quale sarà il futuro del presidio ospedaliero di Marsala “Paolo Borsellino”?
In effetti il tema del ritorno alla ”normalità” dei nostri ospedali e servizi clinici è un tema al centro dell’azione sanitaria in generale e in particolare in Sicilia. Proprio recentemente tutti i direttori generali siciliani hanno avuto un confronto costruttivo con il presidente Musumeci e l’assessore Razza durante il quale è stato sollecitato alle Aziende il ripristino delle attività ma soprattutto programmare quanto necessario per recuperare le lunghe liste d’attesa che inevitabilmente si sono formate per le patologie Covid. Anche l’Asp di Trapani ha curato un percorso di ritorno alla normalità.
Per quanto riguarda l’ospedale di Marsala, il ritorno alla normalità è già iniziato, sono infatti in corso le attività propedeutiche per riattivare le attività operatorie pulite e per trasformare metà dei posti Covid in non Covid, dal 10 giugno.
Il Piano aziendale prevede appunto che dal 10 giugno un intero reparto venga destinato a pazienti non Covid e, pandemia permettendo, da fine mese abbiamo ipotizzato il pieno ritorno alla normalità.
In questa emergenza covid Marsala ha messo a disposizione 90 posti letti tra isolamento e sub-intensiva e 36 di terapia intensiva.
Come riorganizzerete i reparti? Smantellerete tutto? La pandemia però non è stata sconfitta...
Ci tengo a sottolineare che nei mesi della pandemia, l’ospedale di Marsala, contrariamente a quanto accaduto nel periodo della prima ondata quando l’ospedale fu riconvertito completamente Covid, ha continuato ad erogare, per alcune specialità, prestazioni non Covid.
Ricordo infatti che abbiamo lasciato attivo il Punto nascita, la Pediatria, Ginecologia, Nefrologia con dialisi, nonché alcuni servizi quale Laboratorio d’analisi e la Radiologia.
Sono trascorsi ormai dieci mesi da quando mi sono insediato e seppur sia prematuro fare un bilancio, personalmente sono soddisfatto di come l’Azienda abbia fronteggiato l’emergenza Coronavirus nella provincia di Trapani, soprattutto per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera.
Abbiamo costruito, infatti, precisi percorsi ospedalieri, coinvolgendo tutti i presidi ospedalieri aziendali – anche quelli che non hanno reparti Covid – che hanno reso possibile assistere oltre mille persone. Ci sono stati momenti di picco pandemico che ci hanno imposto di realizzare 156 posti letto Covid, non essendo sufficienti gli iniziali 30 posti di Mazara del Vallo. Ci sono delle scelte strettamente vincolate ad aspetti tecnico-organizzativi, nulla entrandoci ragionamenti di tipo politico. Dico questo perché ho assistito in questo periodo a dibattiti, anche in sedi istituzionali, che a mio avviso non tenevano conto dei vincoli che si hanno quando si devono curare in sicurezza le persone. La scelta di utilizzare seppur parzialmente, il Paolo Borsellino per l’emergenza Covid trova fondamento su questioni prettamente tecniche essendo l’unico presidio che ci ha consentito di organizzare 36 posti letto di Terapia Intensiva secondo una logica sostenibile sia dal punto di vista organizzativo che clinico.
Come ha trovato l’ospedale marsalese nel momento in cui è stato nominato commissario lo scorso settembre? Secondo lei cosa bisogna fare perchè questo nosocomio diventi davvero fiore all’ occhiello della sanità nella Sicilia occidentale. Insomma per una sanità di serie A. Quali sono secondo lei le criticità? L’ospedale è privo di alcuni reparti di alta specializzazione con un centro per i trapianti, la cardiochirurgia, la neurochirurgia che sono allocati a Palermo; mancano i posti letti per riabilitazione e lungodegenza. Come venire incontro alle esigenze dei malati oncologici?
L’ospedale di Marsala è una buona struttura, modernamente organizzata, con un blocco operatorio moderno e servizi diagnostici di qualità. In particolare, l’Azienda sta potenziando la Radiologia con l’acquisto di una moderna Tac 128 slides. Tuttavia, come non mi stanco di ripetere, avere buone strutture dal punto di vista dell’edilizia ospedaliera non basta a raggiungere standard qualitativi ottimali in quanto è necessario creare “percorsi” clinici utilizzando servizi ospedalieri ragionando in termini di Rete provinciale, evitando duplicazioni e creando nel territorio centri di eccellenza per tutta la provincia. Ormai la medicina ospedaliera d’eccellenza è quella che riesce a mettere assieme volumi di attività, casistica e tecnologie. Questo si può ottenere solo concentrando e differenziando le attività dei vari ospedali sul territorio. In una logica integrata e sinergica.
A riprova di questo mio semplice ragionamento c’è l’evidenza dell’enorme “mobilità passiva” sanitaria, ovvero dei troppi cittadini della provincia che si recano in altre strutture siciliane o d’Italia per ricevere quelle prestazioni che localmente non siamo stati in grado di garantire. Questo ritengo sia uno dei problemi più evidenti che ho trovato e che, se non risolto, porta ad un’altra conseguenza negativa: quella relativa alla difficoltà di reclutare giovani medici che, potendo scegliere, sempre più spesso indirizzano la propria attività professionale in Policlinici universitari o in grandi ospedali non solo siciliani, più “attrattivi” da un punto di vista professionale.
Si è parlato di un Padiglione di malattie infettivologighe da costruire nei pressi dell’ospedale di Marsala. Quando diventerà realtà? Quando inizieranno i lavori? Sarebbe davvero importante e necessario realizzarlo anche perchè con le pandemie dovremmo, purtroppo, abituarci a convivere, secondo quanto sostengono scienziati, virologi e immunologi
Relativamente al Padiglione per le malattie infettivologiche, sono particolarmente contento che la Regione siciliana abbia deciso, su proposta dell’Asp di Trapani, di realizzare a Marsala una struttura tecnologicamente all’avanguardia che sarà utile sia durante le fasi di emergenza infettivologiche, ma anche e soprattutto in tempo di normalità.
Ricordo infatti che a Marsala è prevista l’attivazione dell’Unità operativa di Malattie infettive con 8 posti letto e Pneumologia con 6 posti letto. In assenza del Padiglione si dovranno fare ingenti investimenti per trasformare e adeguare reparti dell’ospedale con impiantistiche dedicate. Senza considerare il fatto che è sempre cosa buona avere reparti di Malattie infettive il più possibile separati dagli altri reparti ospedalieri per ovvi motivi di sicurezza, legati al rischio di diffusione delle patologie infettive all’interno dell’ospedale. Per questo sono orgoglioso che la Regione abbia deciso di realizzare tramite il soggetto attuatore regionale tale opera, che ripeto, rimarrà nel patrimonio sanitario di Marsala e di tutta la provincia. I lavori sono iniziati da alcune settimane e si sta realizzando il primo stralcio che prevede anche il tunnel di collegamento con l’ospedale adiacente.
Si parla di flessibilità delle vaccinazioni nei luoghi di vacanza. Lei che ne pensa?
Dal punto di vista personale, sarei favorevole a consentire la vaccinazione ai turisti, anche per facilitare gli spostamenti per le vacanze tra le regioni. So che è un tema all’attenzione del governo nazionale e regionale.
Rosa Rubino