Intervista al Dirigente scolastico dell’Istituto “Mario Nuccio” di Marsala, Francesco Marchese
Negli occhi del dirigente scolastico Francesco Marchese c’è tutta la passione per la sua scuola l’Istituto Comprensivo “Mario Nuccio” di Marsala. Giovane, intraprendente, pragmatico Marchese parla dei suoi studenti e dei suoi docenti con grande entusiasmo. Vanta un curriculum di tutto rispetto: molteplici sono state le esperienze lavorative maturate nel settore dell’istruzione. Negli anni ha dimostrato ottime capacità e competenze organizzative e i risultati non si sono fatti attendere. Da 7 anni, dirige la “M. Nuccio” con un team affiatato di insegnanti e in collaborazione con le famiglie, per una una scuola “affettuosa” in cui la socialità è un modo di vivere insieme. La scuola media “M. Nuccio” è la scuola del domani che permette ai ragazzi di comprendere la complessità del mondo. E’ una gran bella realtà, un presidio importante in un quartiere molto difficile, una scuola in cui si fa “insieme”. Di fronte alle attività di contrasto all’abbandono scolastico e alla povertà educativa, fenomeno preoccupante che la crisi determinata dalla pandemia ha aggravato con rilevanti rischi in situazioni di disagio socio economico, questa scuola e il suo dirigente Francesco Marchese sanno qual è la loro parte e quali opportunità sapere cogliere. In questa intervista vediamo come hanno cercato di affrontare le sfide della modernità. Ora più che mai le istituzioni devono fare la loro parte e lavorare in sinergia con la scuola.
Professore Marchese, come sta l’Istituto “M. Nuccio”?
Devo dire che nonostante le difficoltà di questo periodo legate all’emergenza sanitaria e la riduzione della con conseguente diminuzione di alunni nelle classi prime, l’Istituto che io dirigo ha registrato un aumento di iscrizioni che ci rende orgogliosi: Ciò da attribuire sicuramente alla fiducia che il territorio ripone nelle nostre mani e all’apprezzamento della nostra offerta formativa e della qualità dell’insegnamento dei nostri docenti.
Da quanto tempo ricopre l’incarico di Dirigente scolastico alla Mario Nuccio?
Ricopro l’incarico di dirigente scolastico da sette anni, ma sono a capo della Mario Nuccio solo da due anni scolastici.
Quanti studenti frequentano l’istituto? Sono tutti marsalesi?
Gli studenti appartenenti ai tre ordini di scuola e dislocati in 8 plessi sono circa 830, principalmente marsalasi con una piccola minoranze di alunni extracomunitari.
Mi preme dire a questo riguardo che gli 8 plessi sono dislocati in Contrade marsalasi abbastanza lontane le une dalle altre (da via Trapani, a via Salemi, a Ciavolo e Digerbato) così da ricoprire una vasta area del territorio cittadino, di conseguenza diverse sono le caratteristiche socio-economiche dell’utenza.
La scuola ha un plesso nella contrada Amabilina, un quartiere molto difficile. Dal punto di vista economico e sociale in che condizioni vivono questi studenti? E come si muove la sua scuola per prevenire la dispersione scolastica, l’abbandono della scuola?
Uno dei plessi della scuola, “Maestro Caimi” sorge nei pressi del quartiere Amabilina, ma anche il quartiere di Via Istria è situato alle spalle della nostra sede centrale.
Sono ragazzi che vivono una condizione non sempre facile, ma che hanno imparato ad avere la nostra scuola ed i nostri docenti come punto di riferimento; negli anni il tasso di abbandono è diminuito grazie ad una didattica improntata innanzitutto all’aspetto relazionale e motivazionale. Inoltre si è attenzionato costantemente il rapporto di collaborazione e di fiducia con le famiglie, ascoltandole e cercando di venire incontro alle loro esigenze, ma anche spiegando e condividendo regole. Grazie a questa alleanza educativa si è potuto riscontrare non solo un aumento della frequenza scolastica ma anche un miglioramento degli apprendimenti riscontrato anche nelle prove INVALSI nazionali.
La lotta alla povertà educativa è una priorità. La pandemia ha marcato le disuguaglianze. Purtroppo si assiste alla crescita drammatica del divario tra chi non ha gli strumenti tecnologici per accedere alla didattica e chi invece ne è provvisto. Come sta reagendo la scuola a questi cambiamenti didattici?
La Dad è un disagio a distanza? Quali saranno le consegenze secondo lei?
La scuola in questo difficile periodo si è attivata piu’ di prima per intercettare tutti i finanziamenti possibili, sia europei che altro, per poter dare a tutti gli alunni la possibilità di non rimanere indietro, (FESR SMART CLASS per la realizzazione di ambienti digitali, FSE FSEPON KIT scolastici finanziamento per supportare le famiglie nell’acquisto di testi scolastici. I docenti si sono attivati immediatamente per offrire tutto il loro supporto agli alunni spesso ben al di là del loro orario di lavoro, hanno cercato fin da subito di mantenere il contatto educativo anche a distanza e nel giro di un mese dalla chiusura della scuola è stata attivata e resa funzionante per tutti gli ordini di scuola la piattaforma G-Suite che ci ha permesso di poter continuare a lavorare a distanza con i nostri alunni. Sono stati dati in comodato d’uso un elevato numero di tablet e PC a famiglie che erano prive di dispositivi di connessione, ma anche supporto tecnico per accedere alle funzioni della piattaforma. Certamente la DAD non può sostituire la scuola in presenza, perché la relazione umana fondamentale per un apprendimento significativo, ma anche per la crescita umana, viene a mancare o diventa difficile.. Secondo me è proprio questo aspetto che avrà conseguenze sui nostri ragazzi la perdita in questa fase della loro crescità della socialità e della condivisione.
L’8 febbraio la Fondazione Sicilia, nell’ambito del progetto finalizzato al contrasto alla povertà educativa minorile ha messo a disposizione degli studenti più svantaggiati 600 tablet. All’ Istituto “M. Nuccio” sono stati donati 13 tablet.
E’ stata una bellissima iniziativa che ha dato la possibilità a 13 alunni della nostra scuola meritevoli ma con difficoltà economiche di ricevere in dono e a titolo definitivo un tablet: E’ stato un momento emozionante che concretamente ha contribuito a colmare il divario tra chi ha gli strumenti tecnologici per accedere alla didattica e chi invece ne è provvisto, per questo ringrazio la Fondazione Sicilia ed in particolare la dottoressa Rosa Rubino per avere indicato la nostra scuola tra i beneficiari e per essersi attivata personalmente in tempi rapidissimi alla consegna dei dispositivi nelle mani degli alunni.
Quali sono le priorità dell’istituto? Avete una palestra, dei laboratori? Cosa manca alla scuola?
La priorità dell’istituto è quella di fornire un apprendimento per la vita, fornire quelle che poi sono le competenze chiave europee per poter dare ad ogni singolo alunno la possibilità di esplicare al meglio le proprie potenzialità, questo tramite una didattica personalizzata ed inclusiva che valorizza le eccellenze ma non lascia indietro i più deboli. Questa è una peculiarità che ci è stata ormai riconosciuta, tanto che abbiamo un notevole numero di iscrizioni che riguardano alunni diversamente abili, provenienti anche da territori diverso da quello in cui insistono i nostri 8 dei nostri plessi scolastici. L’attività fisica e psicomotoria riveste per i nostri alunni una priorità al pari delle discipline scientifiche o umanistiche; in tale ottica l’ultimazione dei lavori e la messa in sicurezza delle palestre del plesso Centrale e del Plesso Ranna riveste una importanza fondamentale. Sono già tre anni che la nostra scuola non riesce a potere usufruire di queste due importantissime strutture didattiche.
Le famiglie collaborano con la scuola? C’è una certa interazione tra dirigente, docenti, studenti e famiglie?
La collaborazione e stima tra la Dirigenza, il DSGA, lo staff e le famiglie, basata sulla fiducia, sul rispetto reciproco e sulla volontà di essere efficaci nell’azione educativa, è sicuramente uno dei punti di forza di questo Istituto. Tutto ciò, unito alla grande professionalità dei docenti e del personale ATA della scuola, ha permesso alla scuola di crescere non solo dal punto di vista numerico, ma come agenzia educativa che riesce ad incidere nel territorio.
Questa scuola ha dimostrato che vuole rinnovarsi. Quali sono i progetti futuri? Di quali fondi disponete e come li state utilizzando? Lei e il corpo docente siete stati molto attivi e puntuali.
Il Progetto è quello di poter offrire ai nostri ragazzi sempre più stimoli ed opportunità. Tramite i fondi del MIUR per il COVID19 e i fondi PON/FSE sono stati acquistati circa 300 tablet e pc per i ragazzi, sono stati ampliati e migliorati i laboratori di informatica, è stata ampliata l’offerta formativa con corsi di formazione per gli alunni e il personale che mirano non soltanto all’accrescimento di competenze disciplinari ma anche di competenze relazionali e civiche.
A tal fine inoltre numerose sono anche le convenzioni stipulate dal nostro Istituto con Enti esterni; tra queste con la FITET Comitato regionale Sicilia per l’attuazione del progetto “TennistavOltre Plus” risolto agli alunni svantaggiati, con la Lilibetana scacchi per l’attuazione del progetto “Sport di Tutti”, con la FGIC Federazione Italiana Gioco calcio per il progetto “Valori in rete”, con l’Istituto superiore Einaudi di Roma in qualità di Focal point per la didattica digitale integrata e la fornitura alla scuola dispositivi e LIM.
Quali i successi di questo Istituto, unico presidio, grazie al prezioso lavoro svolto da lei, dai suoi docenti, in questo difficile quartiere.
I successi ottenuti nelle manifestazioni culturali del territorio a cui abbiamo partecipato sono davvero tanti, ricordiamo il progetto di lettura organizzato dal liceo classico “Per un pugno di libri” in cui la squadra della nostra scuola è arrivata prima tra tutte quelle delle scuole marsalasi, gli incontri con l’autore organizzati dalla prof.ssa Sturiano, tra cui quello con Emanuele Verdura autore del libro “Senza di lei”, conclusosi con i complimenti per la qualità del lavoro svolto dai nostri ragazzi, il concorso del Lions Club International “Un poster per la pace” in cui una nostra alunna si è classificata terza a livello regionale. Ma soprattutto alunni che hanno raggiunto l’eccellenza alla scuola superiore, alunni che mostravano disaffezione scolastica e che poi sono riusciti con il nostro aiuto a trovare una strada nella vita, alunni diversamente abili che hanno raggiunto risultati importanti nell’autonomia e nelle competenze basilari
Tutto ciò ci incoraggia a continuare il nostro lavoro con passione e dedizione.
Cosa ha imparato da questa scuola?
Ho imparato qualcosa da tutte le quattro scuole di cui sono stato Dirigete scolastico. Alla Mario Nuccio si respira una aria di grande fiducia e collaborazione. Mi sento parte di una comunità educante investita di un importante compito educativo e sociale.
Qual è stato il momento più bello, ma anche quello piu triste che ricorda.
Il momento più triste è stato quando nel marzo 2020 abbiamo dovuto attivare la DAD per i ragazzi lasciando aperta la scuola sole per le attività non differibili.
Invece il momento più bello quando una nostra alunna del I grado, affetta da mutismo selettivo, durante il periodo di Covid e di didattica a distanza, si è sbloccata ed ha iniziato a parlate con tutti
Cosa rappresenta questa scuola per i suoi ragazzi?
La scuola per i nostri ragazzi è “casa” ed i docenti sono per loro educatori nel vero senso del termine li aiutano a crescere. Vederli venire contenti a scuola ogni mattina è per noi il nostro più grande successo; tra l’altro molti frequentano anche il pomeriggio sia per i corsi di musica che per i numerosi progetti PON attivati. Nel periodo del lockdown abbiamo potuto verificare come mancasse loro proprio il contatto stretto con compagni e docenti.
Come possono collaborare le istituzioni per fare rinascere il quartiere?
La nostra scuola ha bisogno del costante supporto delle istituzioni del territorio, in particolare del Comune di Marsala per la cura e la sicurezza degli edifici scolastici e la messa a disposizione di risorse economiche e umane. Anche gli Enti e le Associazioni del territorio possono aiutarci nel potenziamento della nostra offerta formativa oltre che nella definizione e implementazione del progetto di vita dei nostri alunni diversamente abili o che versano in condizioni di svantaggio.