L’utente (o, più precisamente, “paziente”) ultra ottuagenario di Marsala, dopo una serie di tentativi telefonici andati a vuoto col numero verde, ha pregato un amico di effettuargli la prenotazione online per il vaccino anti-covid.
Sul sito utile per le operazioni di prenotazione, al termine dell’inserimento dei dati personali richiesti, è apparsa, sorprendentemente, la sede di Favignana quale centro vaccinale in cui doversi recare, esattamente il 20 febbraio. Il primo pensiero dell’interessato è stato di un errore … del computer; così ha ritentato col numero verde – stavolta finalmente “raggiungibile” – ricevendo la conferma che c’era la possibilità di vaccinarsi soltanto a Favignana.
Per una persona di circa novanta anni e per la moglie quasi coetanea (che poi hanno saputo di essere accomunati a diversi altri anziani) la proposta è stata inaccettabile e decisamente strana.
Basta pensare che per una “puntura” avrebbero dovuto sottoporsi a tanti disagi quali: l’orario degli aliscafi (ore 7,10 per l’andata e 14,50 per il ritorno), a parte la spesa anche per eventuale badante al seguito; il rischio serio di mare mosso e conseguente malessere, senza considerare il freddo, considerando il periodo.
Perché spostarsi da Marsala a Favignana? Per la disponibilità di vaccini in un posto piuttosto che in un altro? Sembra una bestialità, ove si pensa che gli uffici anagrafe dei vari Comuni possono fornire l’esatto numero dei loro residenti per fasce di età al fine di calibrare le esigenze per le cure anti-coronavirus.
Forse c’è qualcosa che ci sfugge, ma appare certo che si può parlare di occasione mancata: da parte delle amministrazioni pubbliche, di non farsi biasimare erogando un decente servizio ai cittadini, oppure da parte degli utenti “impazienti” nonagenari, che non hanno voluto cogliere al volo la possibilità di fare una bella gita o di imbarcarsi in una certa avventura.
Michele Pizzo