Dpcm di dicembre agli sgoccioli, le misure infatti resteranno in vigore fino alprossimo 15 gennaio. Il Governo però è già al lavoro sul nuovo decreto e si preannunciano misure più restrittive. Sulla Bozza del nuovo Dpcm trapelano già le prime indiscrezioni. Si conferma la possibilità di tornare al proprio domicilio o residenza e resta in vigore l’obbligo di autocertificazione. Nei giorni festivi e prefestivi varranno le regole della zona arancione e quindi anche il divieto di uscire dal proprio comune se non per compravate motivazioni di necessità, salute e lavoro. Dovrebbero cambiare, anche se di poco i riferimenti all’indice Rt, determinante per definire le nuove zone rosse. Fino al 15 rimane il divieto di andare da amici, parenti e non conviventi fuori regione, così come permane il divieto di spostarsi in un’altra casa ubicata in un’altra regione; previsto solo il rientro presso il luogo di residenza o domicilio. Gli spostamenti interregionali restano consentiti per motivi di salute, lavoro e necessità da certificare mediante autocertificazione. Sabato 9 e domenica 10, valgono in tutta Italia le regole della zona arancione riguardo spostamenti, visite ad amici e congiunti, sport e attività fisica. Tuttavia saranno “consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti” per una distanza non superiore a 30 km, ma senza potersi recare nei capoluoghi di provincia. La proposta di un altro fine settimana in zona rossa, avanzata dal ministro Speranza, sembra non aver trovato luogo nella bozza del nuovo decreto. Scartata l’ipotesi del ritorno in presenza il 7 gennaio, gli studenti delle scuole superiori torneranno in aula a partire da lunedì 11 gennaio. Il decreto in arrivo dedica ampio spazio in merito alla somministrazione del vaccino Anti – Covid, iniziata lo scorso 27 dicembre. Il provvedimento tratta il problema del libero consenso: qualora il paziente non fosse in grado di esprimerlo e non avesse un tutore legale, sarà competenza del giudice tutelare rinviare la decisione al direttore sanitario oppure al medico responsabile. Il governo prevede anche l’inasprimento dei criteri di valutazione dell’Rt (l’indice di trasmissibilità), in base al quale verranno poi suddivise le regioni in zone gialle, arancioni e rosse. In questi giorni molti dubbi anche in merito alla zona bianca, proposta dal ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Franceschini, cioè una zona rappresentata da un numero di contagi molto basso, in cui sarà possibile disporre la riapertura di musei e gallerie, bar e ristoranti e la fine del coprifuoco. L’inasprimento delle soglie dovrebbe servire a facilitare l’introduzione di misure restrittive nelle aree in cui la curva dei contagi desta maggiori preoccupazioni. Mentre la zona bianca (o verde), proposta dal ministro Franceschini, potrebbe diventare realtà dopo il 15 gennaio, segnando la riapertura di musei e gallerie, bar e ristoranti e la fine del coprifuoco. Manca ancora la conferma ufficiale.
24 Novembre 2024