Come e quando Andreotti capì di avere un avvenire di battutista
Giovane universitario, il ‘’divo Giulio’’ un giorno in autobus subì una tremenda
pestata da un uomo anziano che gli era passato accanto.
‘’ Mi scusi giovanotto, ma sono un invalido di guerra’’. La replica Andreotti fu
immediata:’’ Io la scuso, signore, perché non l’ha fatto apposta. Ma se tutti gli
invalidi di guerra dovessero passare sui miei piedi, starei fresco”.
‘’ Molti viaggiatori risero, ma io non capii perché”, raccontò anni dopo a chi scrive
l’ex presidente del Consiglio. Ma da quel giorno Andreotti capi’ di avere una verve
battutistica che lasciava il segno, si accorse cioè di avere la capacità di pronunciare
all’impronta quelli che i francesi chiamano ‘’ bon mot’’.
Fu l’inizio di una lunga serie di battute di spirito diventate celebri (‘’il potere logora
chi non ce l’ha’, ad esempio), e altre meno famose, ma ugualmente citate, spesso a
sproposito, anche nelle conversazioni della gente comune. O, ancora, battute che egli
copiò da un cardinale ma diventarono ‘’ andreottiane ‘’.
Questo e altri aspetti della personalità e della vita di Andreotti, compreso un profilo
in filigrana, sono raccontati nel nuovo libro di Mario Nanni, “PARLAMENTO
SOTTERRANEO, miserie e nobiltà, scene e figure di ieri e di oggi”. Rubbettino
editore, pagg 230, 16 euro. Il libro dal 12 novembre sarà nelle librerie, sulle
piattaforme on line Amazon, Feltrinelli, ecc. Ed è già disponibile sul sito dell’editore
Rubbettino.