Dopo “Gerico: la rivoluzione della preistoria”, il primo romanzo di Lorenzo Nigro, pubblicato dalla Casa Editrice ‘Il Vomere’, forte di uno straordinario successo editoriale, è stato presentato ieri in anteprima a Mozia, il secondo volume
della collana ‘Scavare è il mio peccato’:‘I genî di Mozia’. Interamente dedicato all’antichissima isola posta nel cuore della Laguna dello Stagnone, colonizzata dai Fenici nell’VIII secolo a.C. ma già in precedenza punto nevralgico del
Mediterraneo e dei suoi traffici, il nuovo libro di Lorenzo Nigro esplora le anime e i volti che hanno reso Mozia crocevia di popoli e culture, archetipo della bellezza, simbolo della koinè mediterranea, sospeso fra la storia e il mito, fra l’intensità
della natura e la profondità del suo passato impareggiabile.
Dalla ‘rivoluzione della preistoria’ a quella della storia, anche la più recente, capace di ricomporre in uno straordinario caleidoscopio di prospettive e di emozioni, i frammenti di un
passato che ha reso Mozia il luogo per eccellenza dell’incanto e del fascino dell’identità siciliana. A Mozia Il Vomere, diretto da Rosa Rubino, dedica da sempre una particolare attenzione allo scopo di tutelarne il valore storico e
naturalistico, anche al fine di ottenerne il riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Solo il 3 aprile dello scorso anno nella Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio Rosa Rubino aveva promosso e organizzato il convegno dal
titolo: “Il ruolo dell’informazione nella salvaguardia del patrimonio naturale italiano. Mozia e la Laguna dello Stagnone”.
“Mozia è da sempre uno dei degli oggetti privilegiati della nostra attività giornalistica. – hanno affermato la Direttrice del Vomere Rosa Rubino e il Direttore editoriale Alfredo Rubino – L’informazione locale svolge una funzione decisiva e strategica nella promozione della cultura ambientale e ‘Il Vomere’, sin dalla sua fondazione nel 1896, ha dedicato un’attenzione particolare ai temi della salvaguardia e della tutela del patrimonio storico-naturalistico. Proprio a Mozia
abbiamo presentato ad agosto dello scorso anno, con la partecipazione del Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, il primo ‘romanzo archeologico’ di Lorenzo Nigro, che ha ottenuto uno straordinario successo da parte dei lettori e della critica. Siamo dunque particolarmente felici e orgogliosi di aver pubblicato da pochi giorni il suo secondo libro, interamente dedicato alla storia e alla bellezza di Mozia”.
Professore di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico e di Archeologia Fenicio-Punica all’Università La Sapienza di Roma nel Dipartimento di Scienze dell’Antichità, Coordinatore della Sezione di Orientalistica dello stesso
Dipartimento, il Prof. Lorenzo Nigro ha insegnato “Archeologia e geografia biblica” presso la Pontificia Università Lateranense e il Pontificio Istituto Biblico. E’ stato inoltre Responsabile del Reparto Antichità Orientali dei Musei Vaticani.
Il Prof. Nigro ha condotto importantissime campagne di scavo in Giordania e Palestina. Dal 2004 dirige la Missione Archeologica della Sapienza a Tell es-Sultan, l’antica Gerico, Tell Sheikh Abu Zarad (antica Tappuah), Betlemme, in
Palestina, e nell’antica città di Khirbet al-Batrawy in Giordania. Oltre all’area siro-palestinese, il Prof. Nigro ha dedicato molti anni della sua attività alla Sicilia occidentale e a Mozia, dove dirige la missione archeologica dell’Università ‘La
Sapienza’, attiva da oltre cinquant’anni.
A Mozia, il Prof. Nigro ha individuato diversi monumenti, reperti e importantissime strutture come il Tempio del Kothon e
il Sacello di Astarte. La presenza e l’attività di ricerca del Prof. Nigro a Mozia hanno consentito di ricostruire e di scrivere,
giorno dopo giorno, la storia straordinaria di questo sito archeologico unico al mondo.
FEDERICA SBRANA
foto Mozia Archivio Vomere