Oggi Il Vomere, giornale di primati, festeggia il suo 124° compleanno. Con l’entusiasmo di sempre.

Oggi Il Vomere, giornale di primati, festeggia il suo 124° compleanno. Con l’entusiasmo di sempre.

124 anni di impegno, di passione e di condivisione. ‘Il Vomere’ festeggia il suo compleanno 2020 e volge indietro lo sguardo, riscoprendo la forza e la bellezza del suo passato, con i piedi ben saldi nel presente e con la mente già proiettata verso le sfide del futuro. La Direttrice Rosa Rubino, Consigliere Nazionale U.S.P.I. (Unione della Stampa Periodica Italiana), Premio internazionale alla Carriera ‘Solunto Award’ 2019, Ambasciatrice nel Mondo della ‘Casa Italia – Francia’, traccia con entusiasmo il bilancio dei traguardi raggiunti dalla storica testata di Marsala fondata il 12 luglio 1896, ma indica immediatamente anche i prossimi obiettivi.


Il metodo adottato è quello del fondatore del ‘Vomere’: un perfetto accordo fra tradizione e innovazione, trovato e conservato in una felice simbiosi che – attraversando tre secoli e quattro generazioni – ha reso vincente il giornale, consentendogli di accumulare primati su primati: quello di essere il più antico periodico siciliano e uno dei più antichi d’Italia, quello di aver visto la stessa famiglia dirigerlo ininterrottamente a partire dall’anno della sua fondazione, quello di essere diretto con grande passione e impegno– da trentatré anni – da una donna (e, in questo caso, il primato è duplice, sia perché nel panorama editoriale italiano, le Direttrici sono pochissime rispetto ai loro colleghi, sia perché nessuna di loro può vantare una così lunga e profonda esperienza alla guida del proprio giornale).
Il Vomere è stato fondato il 12 luglio del 1896 da Vito Rubino (1855-1923), che lo diresse fino al 1923. Rosa Rubino ne è la nipote.


Fra la prima e la terza generazione, il giornale è stato guidato da Alfredo Rubino (dal 1923 al 1962), quindi da Riccardo Rubino (dal 1962 al 1978), padre della attuale Direttrice del Vomere. Pochissime altre testate in Italia possono vantare una tale longevità, nessuna di queste una continuità di direzione e di pubblicazione legata alla stessa famiglia del fondatore. Si tratta, dunque, di un
‘unicum’ nella storia del giornalismo italiano.
Ad accompagnare Rosa Rubino alla guida del Vomere, c’è il Condirettore Riccardo Rubino. Alfredo Rubino, invece, dirige l’omonima Casa Editrice, nata negli Anni Settanta del secolo scorso e forte della pubblicazione di numerosissimi testi dedicati alla storia locale, ma non solo. Fra gli ultimi titoli, il saggio sulla poetessa marsalese Rosaria Giaconia, curato da Francesca La Grutta,
‘Tris d’assi dello sport marsalese’ di Michele Pizzo e ‘Gerico. La Rivoluzione della Preistoria’ di Lorenzo Nigro, vincitore del Premio “Silvia Dell’Orso 2019”.
Alla base del Vomere, che oggi festeggia il suo 124° anno di vita, sono e rimangono i valori non negoziabili di un’Italia antica, profonda e diversa, lontana dalle utopie e dalle mitologie di un inattingibile mos maiorum ma vicina invece al pragmatismo etico di una parola capace di diventare azione, strumento potente di battaglie civili e culturali, in grado di agire sulla realtà, per trasformarla
e migliorarla.
Salvaguardia del patrimonio naturalistico, diffusione della conoscenza, promozione della legalità: il Vomere ha affrontato queste sfide sempre in prima linea, difendendo la tradizione e l’identità di Marsala e la storia della sua comunità.
L’attuale Direttrice del Vomere era ancora bambina, – racconta oggi – quando cominciò a correggere le prime bozze. In quegli anni, dal 1962 al 1978, a casa e in redazione, le parole erano come l’aria: si respiravano, si amavano, poi si scrivevano. Alla guida del Vomere c’era il padre, Riccardo. “Ora a distanza di tempo lo vedo ancora meglio – ha scritto qualche tempo fa la Direttrice del
Vomere – Rievoco il suo sguardo, un misto di ironia e tenerezza. Sembrava che i suoi occhi ridessero sempre, che scorgessero innanzitutto il lato bello delle cose. Era un sorriso affettuoso, buono. Che inguaribile idealista! Lo vedo con la sua penna stilografica scrivere un articolo dopo l’altro, o con il lapis sempre dietro l’orecchio, correggere le bozze, impaginare il suo giornale o indicare il
titolo. Vedo la sua calligrafia, una pila di giornali e riviste, che teneva sotto braccio, da leggere in giornata, le sua mani leste piegare, quasi … accarezzare Il Vomere, affrancare gli indirizzi e poi … la corsa alla Posta per la spedizione. Lo sento, lo sentiamo vicino a noi compiacersi da lassù degli apprezzamenti dei lettori, dei prestigiosi riconoscimenti di cui Il Vomere è stato insignito per
aver superato l’ambizioso traguardo dei cento anni. E continuerà ad essere per noi la nostra guida, la nostra forza, il nostro sostegno e, insieme al Vomere, la nostra più grande emozione”.
Accanto a lui, in quegli anni difficili e decisivi, la moglie Olga, pronta a condividere la vita e la passione per il giornale, pronta ad alzarsi presto ogni mattina per avviare alle 6 la linotype in tipografia, e dare tempo al piombo di fondersi. “La sua vita si intrecciò con quella del giornale. – ricorda Rosa Rubino – Fu come vivere in simbiosi”.


Apprezzato dai più alti rappresentanti delle Istituzioni, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e al Presidente della Camera Roberto Fico, il Vomere – grazie alla collaborazione del Responsabile della Biblioteca del Senato Francesco Pappalardo – è entrato a far parte, a dicembre dello scorso anno, della
Collezione storica dell’Emeroteca del Senato, accanto ai più importanti periodici dell’Illuminismo e del Risorgimento italiano (fra questi il Caffè di Pietro Verri, Il Conciliatore di Silvio Pellico e Giovanni Berchet, L’Antologia e Il Politecnico).
Da maggio di quest’anno, i suoi Direttori, senza rinunciare alla versione cartacea, hanno deciso di dar vita a un nuovo sito web, che ha riscosso un successo immediato e travolgente da parte dei lettori.
Nel solco della sua tradizione gloriosa, ‘Il Vomere’, anche nel culmine di una devastante emergenza qual è quella attraversata dal nostro Paese negli ultimi mesi, ha saputo continuare a dar voce alla straordinaria città di Marsala, interpretandone le esigenze, condividendone i problemi e le difficoltà, valorizzandone e rispecchiandone la bellezza, ritrovando i modi e i mezzi di un legame sociale saldo e di un profondo senso comunitario. Strumento non solo di narrazione, ma anche di aggregazione e di coesione per la
sua comunità, ‘il Vomere’ diretto oggi da Rosa Rubino è divenuto, nel panorama editoriale italiano, un modello di ‘giornalismo territoriale’ militante, che continua a porsi l’obiettivo della partecipazione e della costruzione condivisa del bene comune e che si dimostra, giorno dopo giorno, in grado di rispondere con eccezionale efficacia alla sfida della rivoluzione tecnologica e di una
globalizzazione spersonalizzante, nel segno di una riuscita sinergia fra tradizione e innovazione.
“Opporsi a una modernità senz’anima è possibile. – ha affermato il Prof. Mario Morcellini, Consigliere alla Comunicazione dell’Università di Roma ‘La Sapienza’ e Commissario Agcom, nel corso della sua relazione tenuta in occasione della cerimonia di donazione del Vomere all’Emeroteca del Senato – Essenziale ridare voce e spazio all’informazione locale. Il Vomere merita un forte
riconoscimento per la sua storia, ma è divenuto anche un portavoce, un simbolo e un’epitome di un mondo più vasto. Solo se sei libero, puoi durare nel tempo. Una testata che nasce nel 1896 e vive ancora oggi si candida all’attenzione di tutti per la sua rilevanza. L’informazione locale può e deve rappresentare uno strumento di resistenza al ‘sovranismo digitale’. Necessario scegliere un sistema informativo che allarghi la mente, ma anche il cuore degli uomini, non dimenticando mai la rilevanza della dimensione etica. Il nome della città di Marsala è diventato più forte da quando esiste ‘Il Vomere’: la sua identità nazionale è stata
rafforzata da quella locale” .
Grazie Vomere e buon compleanno.

FEDERICA SBRANA