IL sindaco di Porto Empedocle torna a chiedere aiuto al Governo centrale: “Non si contano più le disdette. La mia città sta morendo”

IL sindaco di Porto Empedocle torna a chiedere aiuto al Governo centrale: “Non si contano più le disdette. La mia città sta morendo”

Continuano a moltiplicarsi le richieste di aiuto rivolte al Governo centrale da parte del Sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina: un linguaggio esplicito e diretto con cui si chiede una diversa politica nazionale per l’accoglienza dei migranti.
Mentre la Moby Zazà ha sbarcato 169 immigrati che erano a bordo della nave-quarantena da due settimane sotto controllo per il Covid 19 e mentre in lontananza la Ocean Viking attende il via libera per il trasferimento sulla Moby Zazà di altri 180 migranti salvati dalla nave della Ong francese Sos Mediterranée nei giorni scorsi, il Sindaco chiama Roma.
Dopo lo sbarco dei 169 migranti e prima dell’imbarco dei 180, – rende noto l’Ansa – resteranno 42 persone di cui 30 contagiati dal Covid sono sul ponte numero 7: la cosiddetta “zona rossa”.
“Un andirivieni che è diventato insostenibile – afferma – mentre la mia città sta morendo”. Porto Empedocle è in dissesto finanziario “e solo quest’anno stavamo per vedere i primi frutti degli enormi sacrifici fatti in questi anni dai cittadini, con le tariffe all’aliquota massima e i dipendenti comunali senza stipendio per mesi e mesi. Ma poi è arrivato il coronavirus e il lockdown e tutto si è complicato. E ora che la stagione estiva stava per partire, ecco che i continui sbarchi di migranti
stanno facendo scappare turisti e villeggianti. Non si contano più le disdette, gli stabilimenti balneari sono semivuoti, la ristorazione è in crisi, anche se qui non c’è più da tempo un solo caso di Covid”.
Perché la Moby Zazà non si dirige in un altro porto? “Vada a Pozzallo, – propone – che è sulla rotta delle navi che soccorrono, dove hanno le strutture per accogliere i migranti e dove lo stesso Sindaco si è detto disponibile ad
accoglierli. Non è una questione di razzismo ma abbiamo bisogno di risollevare l’economia del nostro territorio e così non ce la possiamo fare”.
“Dico una cosa – aggiunge Ida Carmina – il Pd ha il ministro della Difesa, l’onorevole Guerini, abbiamo l’Esercito che ci costa tanti soldi, perché allora questi soldati non vengono utilizzati per controllare il territorio? Qui in passato i migranti
ancora in quarantena sono scappati dai centri di accoglienza senza che ci fossero forze dell’ordine a sufficienza per
cercarli. Il Comune ha pochi vigili urbani, io stessa in passato sono stata minacciata, ma non posso permettermi di avere
la scorta di un vigile perché serve per altri compiti. Si utilizzino gli aerei militari per fare un ponte aereo come quando
abbiamo riportato in patria i nostri connazionali dalla Cina; a Lampedusa c’è l’aeroporto, i migranti possono essere subito
imbarcati e portati direttamente a Roma magari al Celio, come gli italiani che tornavano dalla Cina, e che è pure vicino
allo Spallanzani, così Orfini e Zingaretti possono andarli a trovare”.
Ma il Sindaco Ida Carmina salva il Movimento Cinque Stelle: “Mi sono vicini, anche oggi si è fatto sentire il ministro Di
Maio. E’ stato il Movimento a chiedere che venisse predisposta una nave-quarantena. Ma poi è stata utilizzata
diversamente; non era questo il modo in cui doveva funzionare perché avrebbe dovuto imbarcare i migranti a
Lampedusa e non portarli qui, invece ora è diventata il ricovero migranti delle Ong”.
Apprezzamenti anche per il governo regionale e per il Presidente Nello Musumeci: “Anche lui si è battuto per la nave-
quarantena, che è una buona soluzione perché la nave è sicura, ma non deve stare più qui”.
“Conte dice che i sindaci sono le sentinelle del territorio, e allora che ci ascolti”.

F.S.