Un’estate più cara, come era prevedibile in base ai nuovi obblighi di legge e alle misure di distanziamento necessarie per contenere la diffusione del contagio. E’ la stima del Codacons, secondo il quale un italiano potrebbe arrivare a
spendere dal 10% al 30% in più rispetto al 2019.
Un fenomeno che, secondo l’Associazione dei Consumatori, si estende a macchia di leopardo e riguarda, in prevalenza, la gestione delle attività balneari, i ristoranti e i locali pubblici. Ombrelloni distanziati, limiti e riduzione del numero di
presenze giornaliere, obblighi di sanificazione: sono tutti elementi che spiegano il possibile rincaro dei listini e il probabile aumento delle tariffe praticate al pubblico. Secondo il Codacons solo 1 italiano su 2 (51%) andrà in vacanza.
A compensare la criticità dello scenario, la speranza riposta nel 40% di Italiani, abitualmente propensi a viaggiare all’estero e che potrebbero invece decidere di rimanere in Italia.
A maggio, secondo i calcoli di Coldiretti, sono 31 milioni le presenze turistiche italiane e straniere perse. “L’impatto economico a maggio è stato drammatico – ha sottolineato Coldiretti – con l’azzeramento della spesa turistica e una
perdita stimata dalla Coldiretti in quasi 8 miliardi di euro per l’alloggio, la ristorazione, il trasporto e lo shopping che ha colpito bar, ristoranti e negozi”.
F.S.