L’Angelus di Papa. “Non abbiate paura”

L’Angelus di Papa. “Non abbiate paura”

I sacerdoti indossano di nuovo il verde. I colori liturgici obbediscono – come è noto – a un preciso e profondo simbolismo. Riprende, nella Chiesa,il ‘tempo ordinario’, quello della vita e della quotidianità feriale’.
Oggi, durante l’Angelus in Piazza San Pietro, il Papa ha parlato di ‘paura’, invitando gli uomini a non temere, soprattutto in questi tempi che rimangono straordinari, anche nella loro quotidianità.
E’ strano pensarci, ma l’etimologia avvicina la parola ‘paura’ alla terra. ‘Temo’, il lat. paveo’, è anche dentro la parola ‘pavimentum’, perché l’aver paura equivale, nei meandri e alle sorgenti della lingua, a un ‘essere abbattuti’, ‘gettati a
terra’, immobilizzati, resi inerti.
Papa Francesco ha ricordato tre forme di paura. Nei suoi discorsi, quasi sempre, c’è una ‘classificazione’ per tipologie, che aiuta a fissare, nelle menti e nelle anime, i concetti alla base della vita spirituale.
Tre sono le sfide che i testimoni della ‘Parola’, a cominciare dagli Apostoli, si sono trovati e si trovano ad affrontare: quella di chi vorrebbe mettere a tacere coloro che annunciano, quella di chi arriva – per raggiungere lo scopo – a
uccidere i corpi, quella della sensazione dell’abbandono da parte di Dio. Ai primi il cristianesimo ha risposto con l’annuncio ‘pubblico’ della Parola e cioè con la nascita della Chiesa. Ai secondi, che patiscono le persecuzioni di chi usa
l’arroganza e la violenza, continua a ricordare che nessun uomo, ma solo il peccato può uccidere un’anima in comunione con Dio. E a chi sente un ‘Dio silenzioso e lontano’, il Papa ha detto che Dio ama e custodisce i suoi figli, sempre,
‘perché grande è il nostro valore ai suoi occhi’.
“Non abbiate paura”: a questo esorta il Vangelo di oggi (cfr Mt 10,26-33), perché – ha concluso Papa Francesco – la Grazia di Dio è sempre più potente del male.
Dopo l’Angelus il Pontefice ha fatto riferimento alla Giornata Mondiale del Rifugiato, celebrata ieri dalle Nazioni Unite.
“La crisi provocata dal coronavirus – ha sottolineato – ha messo in luce l’esigenza di assicurare la necessaria protezione anche alle persone rifugiate, per garantire la loro dignità e sicurezza. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera – ha esortato
Papa Francesco – per un rinnovato ed efficace impegno di tutti a favore della effettiva protezione di ogni essere umano, in particolare di quanti sono stati costretti a fuggire per situazioni di grave pericolo per loro o per le loro famiglie”.
Poi un pensiero all’ambiente, a quel rapporto uomo-natura ancora così asimmetrico e ‘a rischio’.
“Un altro aspetto su cui la pandemia ci ha fatto riflettere – ha aggiunto – è il rapporto uomo-ambiente. La chiusura ha
ridotto l’inquinamento e ha fatto riscoprire la bellezza di tanti luoghi liberi dal traffico e dai rumori. Ora, con la ripresa delle
attività, tutti dovremmo essere più responsabili della cura della casa comune. Apprezzo le molteplici iniziative che, in ogni parte del mondo, nascono “dal basso” e vanno in questo senso. Ad esempio, a Roma oggi ce n’è una dedicata al
fiume Tevere. Ma ce ne sono tante in altre parti! Possano favorire una cittadinanza sempre più consapevole di questo
bene comune essenziale”.
Infine, una preghiera per i padri e una per i giovani:
“Oggi nella mia patria e in altri posti si celebra la giornata dedicata al padre, ai papà. – ha ricordato Papa Francesco –
Assicuro la mia vicinanza e preghiera a tutti i papà. Tutti noi sappiamo che fare il papà non è un mestiere facile! Per
questo preghiamo per loro. Ricordo in maniera speciale anche i nostri padri che continuano a proteggerci dal Cielo.
E saluto tutti voi, cari fedeli romani e pellegrini venuti da varie parti d’Italia – adesso incominciano a vedersi, i pellegrini –
e, sempre più, anche da altri Paesi – qualcuno: vedo le bandiere… Saluto in particolare voi giovani: oggi ricordiamo San
Luigi Gonzaga, un ragazzo pieno di amore per Dio e per il prossimo; morì giovanissimo, qui a Roma, perché si prendeva
cura dei malati di peste. Alla sua intercessione affido i giovani di tutto il mondo”.

F.S.