Dopo l’incendio al bosco del Magaggiaro, c’era stata una forte risposta emotiva che spinse persino a proporre provocatoriamente una taglia per i piromani.
Margherita La Rocca Ruvolo, sindaco di Montevago e parlamentare regionale, sull’onda di tale scia, aveva chiesto all’ Unione dei Comuni Terre Sicane di riunirsi urgentemente per porre in essere delle azioni concrete utili a combattere il fenomeno degli incendi boschivi.
Il WWF Sicilia Area Mediterranea, che aveva fatto proprie le dichiarazioni mediaticamente più forti, nel frattempo ha prodotto un documento, già proposto alla Regione Sicilia ai primi di maggio dal WWF a livello regionale, rimodulandolo con alcune aggiunte.
E così, riuniti i sindaci di Menfi, Santa Margherita Belice, Montevago, Sambuca Belice e Caltabellotta, che compongono l’Unione dei Comuni Terre Sicane, alla presenza dei rappresentanti del WWF e delle forze dell’ordine, si è dibattuto sulle misure che possono essere adottate per aiutare il sistema di prevenzione incendi nell’area.
Dopo un ampio e articolato dibattito, si riconosce al documento del WWF la capacità di riassumere un insieme di proposte a lungo, medio e breve termine per rendere concreta l’azione di contrasto agli incendi e viene approvato all’unanimità con l’impegno di girarlo con forza al Governo regionale, al quale si chiederà un incontro specifico.
Queste in estratto le proposte del documento WWF.
Nell’immediato, riteniamo che sia indispensabile e urgente attivare subito la macchina antincendi con i dovuti atti amministrativi ed operativi.
Occorre inoltre che vengano messe in atto una serie di azioni sia a lungo e medio termine che possano, se non eliminare, quantomeno ridurre il fenomeno e superare quel senso di impotenza e frustrazione che coglie la cittadinanza quando assiste attonita a questa tragedia puntualmente annuale.
LE NOSTRE PROPOSTE
I punti focali a nostro parere riguardano il piano della prevenzione, quello della repressione attraverso la ricerca degli autori degli atti criminale ma soprattutto quello della gestione successiva dei terreni una volta bruciati.
A. Provvedimenti strutturali a lungo termine: o Incrementare il parco mezzi e uomini della struttura antincendio regionale o Incrementare il parco mezzi e uomini della struttura dedicata alla manutenzione delle aree boschive o Mantenere il flusso dei finanziamenti dedicati alle strutture di cui sopra costante, sicuro e sincronizzato con le esigenze operative, non si può tenere ogni anno col fiato sospeso tutta la struttura per i necessari finanziamenti con grave ripercussioni sulla serenità degli addetti e non si possono aprire i capitoli di spesa, per esempio per la fasce tagliafuoco, a stagione inoltrata ecc.. o Procedere con la ristrutturazione di tutto il comparto e soprattutto introdurre elementi di efficienza operativa che portino alla motivazione degli addetti ma anche ad interventi rigorosi contro inefficienze, lassismo e anche eventuali casi di corruzione.
B. Provvedimenti di prevenzione a breve termine di natura gestionale/amministrativa: o maggiore presenza sul territorio con il recupero di tutto il personale esistente possibile, attingendo anche da altri bacini di risorse umane disponibili e inutilizzati o Capillare e funzionale diffusione dei contenuti delle ordinanze in materia di incendi e repressione delle violazioni (combustione in periodo di divieto, mancata pulitura, pascolo, cambio di destinazione d’uso del suolo) per tutto il periodo previsto dalle norme o Attivazione degli Enti che hanno la responsabilità della pulizia delle aree perimetrali di pertinenza delle pubbliche amministrazioni, dei canali e altro. o Curare l’aggiornamento del catasto degli incendi (anche degli anni pregressi – L.N. 353 del 21/11/2000 e smi e L.R. e Decreti nei diversi anni) con ufficio dedicato ad esso e tempestivo inserimento delle aree percorse dal fuoco per facile verifica da parte degli organi di polizia giudiziaria e a seguire, controllo del territorio e repressione di eventuali abusi. E’ indispensabile l’immediato censimento e l’attivazione del catasto delle aree percorse da fuoco (Comuni) per l’applicazione immediata dei divieti di costruzione, di esercizio dell’attività venatoria, di pascolo ecc. o Effettuare un censimento delle aziende zootecniche e procedere ai relativi controlli o Effettuare il controllo delle varie forme di pascolo ed attuare forme di tolleranza zero per i pastori sprovvisti di autorizzazioni o Mettere in piedi un efficace sistema per una corretta gestione delle attività di decespugliamento e relativo smaltimento degli sfalci o Fare rispettare il divieto assoluto dell’abbruciamento delle stoppie come pratica agricola e applicazione del sistema sanzionatorio o Coinvolgere con un rapporto stretto e costante tutti gli attori interessati al problema: agricoltori, aziende, associazioni, altro.
C. Provvedimenti immediati di emergenza:
E’ necessario attivare una rete permanente di emergenza di centri di “coordinamento antincendio” che coinvolga le Prefetture, l’Assessorato Agricoltura e Foreste, l’Assessorato Territorio Ambiente, la Protezione Civile, Comuni che garantiscano in modo permanente il controllo stretto del territorio attraverso: o La regolare presenza di forze dell’ordine con l’utilizzo anche di pattuglie militari che dovranno sorvegliare le zone sensibili e a più alto rischio (riserve naturali, parchi, siti Natura 2000, aree demaniali, aree comunque percorse abitualmente dal fuoco), con mezzi fuoristrada ma anche con pattuglie appiedate. o Il monitoraggio delle zone sensibili con adeguati mezzi tecnologici quali elicotteri, droni, telecamere, sensori e quant’altro. o L’invio di forze dell’ordine investigatrici in occasione di ogni incendio per supporto ed eventuali ricerche dei responsabili ma anche con funzione di deterrente In caso di previsione di condizioni idonee per i criminali del cerino (ondate di caldo, venti medio – forti dai diversi quadranti) fare scattare un “allerta meteo” predisponendo la localizzazione diretta di maggiori mezzi ed uomini e predisponendo un dispositivo di controllo più stretto (blocchi stradali, appostamenti in punti strategici ecc.., anche come deterrente e comunque per aumentare il rischio per i criminali. o Attivare una rete di Ispettori Ambientali Comunali addestrati alla prevenzione incendi, per consentire una diffusione sul territorio di figure formate su questi temi che possono convogliare una gran quantità di risorse umane dal volontariato in questo settore. o Attivare una campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione degli incendi boschivi, con spot televisivi, manifesti, comunicazioni sui social e ogni altra modalità comunicativa professionalmente valida.
D. Ausilio degli Organi Nazionali dello Stato:
Si ritiene indispensabile la messa a punto di una costante operazione di intelligence e controllo del territorio utilizzando l’enorme potenziale costituito dalle caserme dei Carabinieri sparse nel suolo nazionale, ora che l’Arma ha inglobato anche il Corpo Forestale Nazionale
Alla riunione hanno partecipato i sindaci dell’Unione dei Comuni, Marilena Mauceri, Leonardo Ciaccio, Francesco Valenti, Margherita La Rocca Ruvolo e l’assessore Michele Pipia di Caltabellotta, il presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea, Giuseppe Mazzotta, i rappresentanti delle forze dell’ordine quali Carabinieri, Vigili del Fuoco e Corpo Forestale, di cui è stato apprezzato l’appassionato intervento del Comandante Pasquale Maggio.
Noi non demordiamo e speriamo di poter costruire un mondo in cui l’uomo possa vivere in armonia con madre natura.
Insistiamo.
Giuseppe Mazzotta
Presidente WWF o.a. Sicilia Area Mediterranea