Toni durissimi ieri mattina all’Aeroporto di Palermo, durante l’incontro fra il Governatore della Regione Nello Musumeci e il Presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando in merito all’annunciata decisione di Alitalia di cancellare le tratte da e per Trapani Birgi a causa del consistente calo delle prenotazioni dovuto all’emergenza sanitaria.
Il problema si intreccia con l’acceso scontro che vede sul piede di guerra anche le compagnie low cost che minacciano di abbandonare molti scali italiani criticando l’impostazione del Decreto Rilancio in merito all’istituzione del Fondo di
sostegno del settore, che secondo loro favorirebbe Alitalia impedendo un’effettiva concorrenza del mercato.
Alitalia ha annunciato in una nota il raddoppio dei voli su Palermo e Catania ottenendo però soltanto di esacerbare ulteriormente gli animi: “Non tentino di dividerci togliendo un volo da una parte e mettendolo da un’altra”, – ha dichiarato
ieri il Sindaco di Palermo e Presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando. Che ha ribadito: “Non sono qui in quanto rappresentante del capoluogo, ma cerco di rappresentare tutti i comuni della Sicilia. Lo sviluppo di un aeroporto serve a
tutta l’Isola”.
Il Governatore Musumeci e il Presidente di Anci Sicilia, in perfetta sintonia e sinergia, hanno chiesto un radicale ridimensionamento delle tariffe, che abbatta i costi vertiginosi e improponibili cui può oggi giungere un biglietto aereo:
“Chiediamo un biglietto unico con Alitalia, al di là del giorno di prenotazione”.
“Nel ‘Decreto rilancio’ ci sono due articoli che sembrano essere concepiti soltanto per difendere Alitalia e sono assolutamente incompatibili con le compagnie ‘low cost’, che invece sono quelle che consentono e sostengono il traffico
aereo in Sicilia – ha affermato Musumeci – Dio sa in questo momento quanto la nostra economia in ginocchio, dopo la pandemia, abbia bisogno di collegamenti aerei. Davvero mi chiedo se la Sicilia possa ancora essere considerata da
qualcuno terra da colonizzare”.
Scardinate ieri punto per punto le argomentazioni sinora avanzate da Alitalia.
“È incomprensibile, inoltre, – si legge infatti nel documento congiunto firmato da Musumeci e Orlando – come lo Stato possa accettare detto comportamento in evidente contrasto con gli interessi nazionali. È, infatti, oltremodo offensivo
constatare che Alitalia, a fronte di tali decisioni a danno dei siciliani riceva anche un aiuto pubblico di circa 3 miliardi euro. Ad oggi, quindi, l’Alitalia ha abbandonato gli aeroporti di Birgi-Trapani e di Comiso, in ragione di una presunta
perdita che, guardando al trascorso della compagnia aerea, non ha mai condizionato le proprie scelte imprenditoriali. Un esempio per tutti: la famosa tratta Roma – Milano che, nonostante fosse in costante perdita, ha sempre mantenuto un numero di voli giornalieri sproporzionato ed elevato”.
Musumeci e Orlando chiedono dunque che il Governo nazionale adotti, con la massima urgenza, “le misure necessarie perché sia ripristinato il collegamento aereo ordinario e siano assicurate tariffe compatibili con l’attuale stato di
depressione economica e disagio diffuso. Nel contempo si chiede che sia affrontata e risolta in via definitiva l’annosa questione della continuità territoriale, anche nei confronti dell’Unione Europea”.
Nel caso in cui nulla si modificasse nell’attuale scenario, il Governo regionale e l’Anci Sicilia avvieranno, presso tutte le sedi istituzionali e giudiziarie, “le necessarie azioni per tutelare il diritto dei siciliani alla mobilità. In tale sciagurata ipotesi del protrarsi di inerzie e immobilismi che pregiudicano ogni ipotesi di uscita dalla profonda crisi produttiva e sociale in cui versa la Sicilia, sarà inoltre nostro dovere promuovere una vasta mobilitazione popolare per difendere gli interessi vitali della nostra comunità”.
L’incontro fra Musumeci, il Ministro dei Trasporti Paola De Micheli, e del Sud Giuseppe Provenzano è previsto a Roma
per martedì 16 giugno.
F.S.