Il turismo religioso fa parte delle tradizioni più antiche e più profonde del nostro Paese. Già negli ultimi due secoli dell’Impero romano (da quando cioè, dopo le persecuzioni, il Cristianesimo era stato legalizzato, divenendo poi “religione
di stato”), la Chiesa aveva provveduto a fornire ai sempre più numerosi pellegrini desiderosi di raggiungere i luoghi sacri, centri in cui sostare e riposare. Il flusso dei ‘viaggiatori per scopi religiosi’ aumentò progressivamente nell’Alto e nel
Basso Medioevo, soprattutto a partire dall’XI secolo. Da allora non si è più fermato, nonostante il processo di secolarizzazione che ha caratterizzato la società contemporanea.
Fare turismo religioso significa, prima di tutto, muoversi per rispondere a un’esigenza interiore, legata alla dimensione spirituale, alla devozione e al culto.
Da ieri il cammino dei fedeli e dei pellegrini si è arricchito di un nuovo percorso: l’ “Itinerarium Rosaliae”. L’iniziativa ha visto lavorare in sinergia quattro Assessorati regionali e lo stesso numero di Istituzioni ecclesiastiche per valorizzare e promuovere il percorso dedicato alla Santa Patrona di Palermo. La convenzione è stata firmata nella sede della Curia, alla presenza del Presidente della Regione Nello Musumeci.
“Il turismo religioso – ha sottolineato Musumeci – oltre a rappresentare un’esperienza totalizzante dal punto di vista del percorso della fede rappresenta un settore in forte crescita nel quale l’Isola può avere un ruolo importante. Il “Cammino di Santa Rosalia” ha certamente una grande capacità di attrazione, come poche altre in Italia. Insieme a quattro diocesi abbiamo voluto sottoscrivere questo Accordo che ha l’obiettivo comune, pastorale e laico allo stesso tempo, di elaborare un’azione di valorizzazione e fruizione dell’itinerario con lo scopo di giungere anche al riconoscimento di “Parco culturale
ecclesiale”.
A sottoscrivere l’Accordo sono stati, da una parte, gli Assessori ai Beni culturali Alberto Samonà, all’Agricoltura Edy Bandiera, al Territorio e Ambiente Toto Cordaro e al Turismo Manlio Messina, dall’altra, gli Arcivescovi di Palermo
Corrado Lorefice, di Agrigento Francesco Montenegro, di Monreale Michele Pennisi e l’Eparca di Piana degli Albanesi Giorgio Demetrio Gallaro.
Il percorso – si legge nella Nota della Regione – si sviluppa lungo 187 chilometri dal Santuario di Santa Rosalia di Monte Pellegrino fino all’eremo di Santa Rosalia alla Quisquina in provincia di Agrigento e, viceversa, attraversando le aree
naturalistiche di Monte Cammarata, Monte Carcaci, Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, Monte Genoardo e Santa Maria del Bosco, Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere, Gorgo del Drago, Serra della
Pizzuta, Monte Pellegrino e il Parco dei Monti Sicani. A essere coinvolti sono 14 Comuni dell’entroterra siciliano: Palermo, Monreale, Altofonte, Piana degli Albanesi, Corleone, Campofiorito, Bisacquino, Contessa Entellina, Chiusa
Sclafani, Burgio, Palazzo Adriano, Prizzi, Castronovo di Sicilia e Santo Stefano Quisquina.
F.S.