Fa rumore il bellissimo video degli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale di Marsala che, a causa dell’emergenza coronavirus, per evitare assembramenti, non hanno potuto fare sentire la loro voce per protestare in piazza con striscioni e comizi, per difendere la propria scuola, il loro istituto. Lo avevano promesso in piena pandemia che si sarebbero organizzati da casa per realizzare un video per lanciare un appello, per chiedere aiuto alla città, alle istituzioni per non essere dimenticati, per potere studiare in un istituto agevole, in una scuola vera. Uno sciopero pacifico, così lo definiscono, per sensibilizzare la politica al problema delle strutture scolastiche insicure. Un video, una protesta contro il Sindaco Alberto Di Girolamo che, per l’ennesima volta, non ha mantenuto le promesse.
C’è tutto in quel video. C’è la forza che trapela dalle voci di una ragazzo e di una ragazza; ci sono i volti di chi sta lottando per una nuova scuola di chi non vuole mollare, di chi non vuole arrendersi. Si chiamano battaglie civili. Il video mi ha portato indietro nel tempo, (oltre 40 anni fa) facendomi rivivere le battaglie che noi studenti del Liceo Scientifico di Marsala portammo avanti, oltre 40 anni fa, con tutte le nostre forze, rischiando di perdere l’anno scolastico, per avere la nostra scuola, il nostro istituto in una unica sede. In quell’istituto mancavano le palestre, le classi erano fatiscenti. Allora il liceo era dislocato in tre plessi scomodissimi: in via Gambini, nei pressi del cimitero, in via degli Atleti. Incominciammo a riunirci in assemblea, ad organizzare gli scioperi, gli incontri con i presidi che si alternarono negli anni, i cortei in Via XI Maggio, a preparare striscioni e manifesti nella redazione del Vomere. Ricordo l’attenzione della stampa che diede risalto a quella manifestazione . Credevamo fortemente nei nostri sogni e grazie a queste lotte con l’appoggio dei nostri bravi docenti e il sostegno di qualche preside nacque il bellissimo Liceo Scientifico “ Pietro Ruggieri” In Via Giovanni Falcone un vero e proprio fiore all’occhiello nel panorama scolastico marsalese.
Nel video gli studenti del Commerciale ricordano che la storia di questo istituto si trascina tristemente da circa 30 anni! E’ vero. Questa storia è riportata e raccontata negli articoli scritti dagli stessi studenti, alle porte del 2000 e pubblicati sul loro giornale d’istituto Millennium voluto dal compianto preside Andrea Bilardello. Quel giornale pubblicato come inserto del Vomere aveva posto al centro proprio il problema della sede dell’istituto insieme ai progetti, ai traguardi della scuola che vantava e vanta un gran numero di studenti. Un problema annoso se dopo tanti anni, dopo tante false promesse siamo al punto di partenza! Quel giornale che ho seguito per alcuni anni insieme ad un’ottima squadra di docenti e a un gruppo di studenti curiosi e interessati (il nome della testata frutto della fantasia di uno di loro Nino Bornice) ricevette prestigiosi riconoscimenti.
“Noi non meritiamo di essere esclusi dalla nostra società “sottolineano oggi nel video. “ Siamo ragazzi , futuro imminente. Possediamo diritti che talvolta non vengono assolutamente considerati. Non abbiamo bisogno di false promesse, abbiamo bisogno di un istituto agibile, abbiamo bisogno di aiuto per potere continuare a studiare nella nostra scuola, a vivere nella nostra scuola. Continueremo e non ci arrenderemo mai. Questo siamo noi. Vento libero fresco di rivoluzione”.
“Se questa è la buona scuola perché ci crolla addosso? “ Si chiedono, ci chiedono. E ricordano: ” La storia dell’attuale sede è una storia non del tutto semplice che sta vedendo in questi ultimi anni la perdita di un istituto molto importante per questa città. E’ come se la scuola ci stesse chiamando all’azione, come se ci mettesse in guardia di fronte a quanto sta accadendo . Ormai è finito il tempo nel quale si può andare avanti a tappare i buchi. Ormai bisogna agire per salvare e preservare concretamente la storia di questa scuola. Non soltanto la storia, ma la scuola in sé perché è lei che fa storia. Ed è proprio per questo motivo che noi chiediamo l’intervento concreto alla nostra città e a tutti coloro che vogliono preservare questo pezzo di storia. Chiediamo un nuovo edificio degno di essere chiamato scuola. E questo quello per cui noi lottiamo. Noi ragazzi meritiamo molto più di scuole decadenti e le famiglie devono essere tranquille di lasciare i propri figli in luoghi sicuri”. Fa rumore lo sciopero silenzioso di questi studenti che lottano per fare valere i loro diritti.
Rosa Rubino