In un momento di sofferenza economica e di crisi, le imprese hanno bisogno di liquidità. La criminalità organizzata ha un patrimonio straordinario e può renderlo disponibile. Necessario alzare i livelli di vigilanza.
E’ il grido d’allarme lanciato ieri sera, durante la trasmissione ‘Petrolio’ di Duilio Giammaria, da Federico Cafiero De Raho, Procuratore nazionale antimafia.
Quando la criminalità organizzata aiuta chi è in crisi, finisce fatalmente per riscuotere consenso sociale e il rischio è che estenda sempre di più la sua influenza e il suo raggio d’azione.
Estorsione e usura sono, in questi mesi, i ‘reati-sentinella’ per individuare la presenza della criminalità organizzata e del controllo mafioso del territorio.
Lo Stato ha raggiunto e dimostrato una straordinaria efficienza nel contrastare la mafia – ha affermato De Raho – mettendo in campo la migliore legislazione al mondo nel combattere la criminalità organizzata. Necessario, tuttavia, non
abbassare la guardia.
Indispensabile – ha sottolineato De Raho ai microfoni di Duilio Giammaria – il monitoraggio, il tracciamento, i conti dedicati, l’uso dei bonifici e l’azione sinergica di tutte le Istituzioni. Importante costruire una banca-dati per raccogliere, in un sistema incrociato, le informazioni necessarie e per tenere sotto controllo i flussi finanziari.
I dati del Viminale parlano chiaro. Negli ultimi mesi sono diminuiti tutti i reati, tranne quello di usura, aumentato quasi del 10%. Dopo la chiusura forzata dovuta al prolungato lockdown, il rischio si alza con la ripartenza.
Al Centro Antiusura di Confcommercio – ha sottolineato il Presidente Luigi Ciatti – le richieste di aiuto sono aumentate del 30% tra marzo e aprile. Domande che a maggio – ha aggiunto – potrebbero aumentare del 50%, senza parlare della
possibilità che diverse attività siano già state vendute alla criminalità organizzata.

F.S.