Una marcia simbolica per accendere i riflettori sul comparto della mobilità e sul tema delle infrastrutture, settori strategici per la ripartenza e per il rilancio del sistema produttivo nel nostro Paese. La relazione fra crescita e infrastrutture è un
dato ormai consolidato nella letteratura di settore. Tuttavia troppo spesso, a fronte delle eccellenze che hanno guidato la progettazione e la ricostruzione del Ponte di Genova, rimangono in molte parti del Paese criticità e nodi da sciogliere.
“Con questa iniziativa civile, pacifica e ordinata, molto partecipata, diciamo basta alla mortificazione di un territorio che chiede ad alta voce sviluppo e lavoro”: così l’Assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, ieri, durante la
manifestazione di protesta che si è svolta sulla Statale 117 “Nord-Sud” a Nicosia, in provincia di Enna. “Il Governo Musumeci e i siciliani – ha aggiunto – dicono basta alle giustificazioni dell’ingiustificabile, cioè i ritardi e le inefficienze di
Anas. La Sicilia deve avere cantieri e opere che si concludono in tempi certi, con le stesse tempistiche che vengono rispettate nel resto d’Italia, poiché i cittadini, le imprese, i lavoratori non possono morire di burocrazia”.
Con l’Assessore Falcone c’erano ieri i sindaci e gli amministratori di Nicosia, Gangi, Castel di Lucio, Cerami, Capizzi, Piazza Armerina, Leonforte, Troina, Sperlinga, Regalbuto, Nissoria, e un centinaio di manifestanti, che hanno percorso il lotto B4b Anas della Ss 117, strada completata da cinque mesi, ma non ancora aperta al traffico.
«Questa nostra iniziativa – ha proseguito Falcone – consegna idealmente ai siciliani un’opera che il territorio reclama da decenni. Abbiamo raccolto il senso di frustrazione dei cittadini davanti a un tratto di quasi otto chilometri di strada statale completato ma imbrigliato dalle lentezze burocratiche dell’Anas. Senza segnali concreti e reali di un’inversione di tendenza da parte dell’azienda di Stato nelle opere sull’Isola, il Governo Musumeci è pronto a intraprendere nelle sedi
opportune una grande azione risarcitoria nei confronti di Anas”.